Techno, un genere da… sballo
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Next Order”- Dog Blood
Ieri sera ero a tavola con dei miei amici e stavamo decidendo come spendere il resto della serata: chi proponeva di andare a bere al solito locale, chi voleva farsi una passeggiata al centro e chi reputava le terrazze del Gianicolo l’opzione migliore.
Nel caos generale, tra le chiacchiere ad alta voce e le facce spazientite, ecco che un’ombra imponente s’innalza: il Salvatore. Dall’alto della sua saggezza pronuncia le parole che avrebbero dato la svolta decisiva alla serata:
“Ah rega, ma annamo a ballà a’techno”.
L’illuminazione. Eravamo tutti decisi a spendere la notte tra luci psichedeliche e brillantini sugli occhi, già proiettati sulla pista a ballare scoordinati.
Peccato per quella vocina fastidiosa…
“A me n’me va de drogamme.”
Alla fine siamo andati a ballare, ignorando questa stupidaggine. Ecco com’è nato l’articolo di oggi: per rispondere ad una vocina fastidiosa e fare chiarezza una volta per tutte!
Un po’ di storia
Saliamo sulla nostra macchina del tempo e guidiamo verso gli anni ‘80, nelle periferie di Detroit, la città più grande dello stato del Michigan.
Juan Atkins e Rick Davis sono i fondatori di questo nuovo movimento che con la loro prima traccia,” Alleys of Your Mind”, prenderanno il controllo della città, prima, e del mondo, poi.
Per il loro primo album trattano della teoria del sociologo Toffler esposta nel libro “La Terza ondata”, dove afferma che il futuro sarebbe appartenuto ai “tecno-rinnegati della società”: ribelli in grado di sovvertire il sistema e rivendicare la propria libertà.
Le percepite anche voi queste vibrazioni anarchiche?
Ma che cos’è esattamente la Techno?
Per non commettere errori passiamo la parola a chi l’ha resa famosa:
“Questa musica è come Detroit, uno sbaglio completo. È come George Clinton ed i Kraftwerk bloccati in un ascensore“ – Derrick May
Non è un genere che segue delle regole precise. Gli artisti se la possono giostrare come preferiscono, l’importante è buttarci in mezzo un drop adrenalinico.
“Techno” è l’abbreviazione di technologic, cioè un insieme di suoni sintetici ed elettronici, che alcuni paragonano allo sbattere di padelle…
A differenza della musica House– che nasce in luoghi chic come i Club e le discoteche– la Techno ha origine nei Rave Party, cioè feste autogestite e gratuite – anche piuttosto illegali – che hanno luogo in posti improbabili, tipo sotto i ponti o dentro ville in rovina.
Una grande famiglia
Alla parola discoteca, solitamente si associa – ancora prima della musica e del ballo – un luogo dove rimorchiare e fare amicizia.
Se ti capita di andare in discoteca facci caso: la maggior parte della gente è ben vestita, con un bel trucco e i capelli fatti.
Che c’è di male nel mettersi in tiro per una sera?
La pista non è solo un posto dove muovere il corpo e fare balli sensuali. A volte può assumere le sembianza di un’enorme ombra giudicante che punta il dito proprio su di te. Senti tutti gli occhi addosso e fai fatica a lasciarti andare.
Piuttosto che far vedere a tutti quanto sono scoordinato faccio la bella statuina e mi metto in un angolino con il mio Long Island annacquato.
Tutta un’altra storia è il rave techno.
Seppur per molti si tratti solo di tunz tunz tunz a ripetizione e gente che ti calpesta i piedi, per altri è una medicina per soffocare la timidezza.
L’alone di giudizio evapora e rimane solo tanto spazio per dimenarsi e rilasciare lo stress.
C’è gente che ci va in jeans o addirittura in tuta, con l’unica accortezza di indossare l’occhialetto da sole per ripararsi dalla luce stroboscopica.
Come può interessargli che balli come un papero con la cervicale?
Lo scopo è uno solo: divertirsi e caricarsi di adrenalina
Meglio delle montagne russe
Gli studi condotti dalla Vera Clinic sono stati sviluppati su un campione di circa 1500 individui. Ognuno è stato collegato a dei monitor per tracciare la frequenza cardiaca mentre ascoltavano brani di diversi generi su Spotify.
Tra i brani ce ne erano alcuni techno, ovviamente.
Al 78% degli ascoltatori è schizzato su Marte il battito cardiaco e anche il flusso di sangue è aumentato!
“Dal punto di vista medico hanno molto senso (…) i loro suoni allegri e da festa possono indurre il rilascio di endorfine e serotonina nel cervello, aumentando entrambi i sentimenti di felicità e calma. In termini di techno, avrei osservato che la musica arrabbiata può aiutare gli ascoltatori a elaborare i loro sentimenti e, di conseguenza, portare a un maggiore benessere.” -Ömer Avlanmı
Insomma, la prossima volta che sarete ansiosi, piuttosto che rimpizzarvi di tisanine alle erbe verdi – che , comunque sia, sono metodi altrettanto validi – perchè non ci tuffiamo in una discoteca piena di gente?
…droga
Arriviamo finalmente al punto cruciale dell’articolo di oggi.
Droga e techno, quanto c’è di vero?
Questo genere amplifica i sentimenti di gioia e felicità, fagocitandoci in un mondo parallelo, molto più… leggero. Peccato che per alcuni questo non basti, vogliono di più.
“La Vera Cronaca” ha intervistato il famoso dj italiano Sonny Denja, facendogli qualche domanda proprio sull’argomento.
“La droga oggi la puoi trovare ovunque, a tutte le ore. Non devi per forza andare in discoteca per far uso di droghe. Se vuoi farlo, puoi farlo in pieno giorno anche in giacca e cravatta.”
Alla domanda “Durante le tue serate ti capita spesso di vedere ragazzi anche molto giovani che fanno uso di droghe?”, questa è stata la sua risposta:
“Purtroppo sì, devo essere onesto è capitato. E non è una cosa bella da vedere. Ecco che torno al discorso di prima, non è un fattore legato direttamente alla musica ed al genere, quanto alla voglia o no del singolo soggetto di fare uso di droghe.”
Andare a ballare la sera di per sè non è pericoloso, infatti ci si può divertire senza mettere a rischio la propria vita, semplicemente buttandosi in mezzo alla mischia e lasciar fare alla musica.
C’è chi indossa gli occhiali da sole in spiaggia sotto il sole cocente, e chi in mezzo alla calca in discoteca tra le luci psichedeliche e qualche brillantino sul viso.
L’importante è zittire la vocina fastidiosa.
Scritto da: Laura 5D