Dimme un po’: Regate… al Kennedy
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ti fa stare bene” – Caparezza
Ammettiamolo, a tutti piace l’idea di una scuola americana – dai, allarmi di evacuazione a parte non sembra male -, o almeno a noi studenti del Kennedy; insomma, si chiama o no come un ex presidente degli Stati Uniti?
Con il suo DADA, la scuola si avvicina al prototipo americano, ma non è l’unica cosa che ci accomuna. Mai pensato di fare sport?
Okay, non ci sono corsi di cheerleader o baseball, ricordiamoci che siamo sempre in Italia, ma lo sport si può comunque fare.
Per capire di più ho fatto qualche domanda al professor Massimo Alleva, che insegna educazione fisica al Kennedy.
Basket, vela, tennis…
I più grandi forse lo sapranno già, ma è possibile fare attività sportiva extrascolastica a scuola, e non parlo solo degli occasionali tornei di calcetto.
“Il centro sportivo scolastico non è altro che una sorta di apparato pomeridiano, dove la scuola, rimanendo aperta, dà l’opportunità ai ragazzi di poter continuare o di poter iniziare un percorso sportivo.”
-Massimo Alleva
Quando, qualche anno fa, il prof. Alleva è arrivato al Kennedy, erano tre le opportunità sportive disponibili: corsa campestre, atletica su pista e pallavolo.
Negli anni, la scuola ha ampliato le squadre in alcune discipline, per poi aggiungere nuovi percorsi: basket 3×3, tennis e – chi se lo sarebbe mai aspettato – anche vela.
Prossimo obiettivo? Orienteering.
“A febbraio porteremo delle classi per ridare un attimo una spolverata su questa disciplina […] perché abbiamo intenzione, nei prossimi anni, di riprendere anche questo e inserirlo nel pacchetto di opportunità che possiamo offrire.”
-Massimo Alleva
Discipline come l’orienteering e la vela, ma anche il tennis, non si possono fare fisicamente a scuola, quindi gli allenamenti si svolgono in posti esterni; per le altre non c’è nessun problema e si fa in palestra o ai campetti.
In realtà, la scuola pensa di rifare una parte dei campetti per fornire un campo che possa essere sia di tennis, pallavolo e badminton. – Chissà, magari faremo anche tennis durante le ore di ginnastica. –
Competizione all’ultimo plank
L’allenamento pomeridiano darà i suoi frutti nei campionati, dove la scuola porterà una rappresentativa selezionata, ma anche chi non gareggia andrà alle competizioni.
“La persona che viene portata come riserva ha tutta la voglia di superare il compagno, che è un suo compagno di scuola, ma al tempo stesso diventa ‘l’avversario’ da superare. Quindi, c’è l’emulazione, l’agonismo, l’adrenalina che sale, la voglia di fare meglio…”
-Massimo Alleva
Basti pensare all’anno scorso e alle olimpiadi del Kennedy: si è creato un clima di sportività tra i vari studenti di ogni anno, che cercavano di superarsi a vicenda. Come scordarsi dell’imbattibile plank di 50 minuti?
Unico avvertimento
Il professore ha tenuto a dare un piccolo consiglio: per iscriversi a una disciplina, conviene averla già almeno “masticata”.
“La quantità di ore che andiamo a lavorare nel pomeriggio… non sono tante, per cui arriverebbe a essere poco fruttuoso il risultato finale della persona che per la prima volta si approccia alla disciplina.”
-Massimo Alleva
L’unico piccolo ostacolo è questo, ma se avete già praticato uno degli sport che la scuola offre non c’è motivo per non provare.
Che aspettate? Fate ancora in tempo a informarvi con uno dei docenti di educazione fisica e iniziare uno sport a scuola.
Scritto da: Margherita, 5D