La pizza: colei che ti migliora la giornata
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “ ‘A pizza” – Giorgio Gaber
Potete dire quello che volete, ma non negate che questa pietanza (mi sembra quasi riduttivo chiamarla così) è parte della nostra identità di italiani.
C’è, però, qualcosa che forse non sapete anche se siete convinti di conoscerla così bene.
Le origini
Gli etruschi e gli egizi, per esempio, cucinavano piatti a base di farina, acqua e lievito, che però non possiamo definire pizze a tutti gli effetti.
Lo sapete perché si chiama così? Viene dal latino – il nostro caro latino che torna sempre – dal verbo pinsare, cioè schiacciare.
È nata a Napoli tra il 1700 e il 1800.
La prima pizzeria fu l’Antica Pizzeria Port’alba, aperta per rifornire gli ambulanti che passavano per la città. Esiste ancora e pensate che i forni sono stati ricoperti con la pietra lavica del Vesuvio.
Fantastica come pochi
Col tempo, questo piatto si è diffuso in tutto il mondo, tanto che nel 2017 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, con un post su Facebook.
È stata una vittoria importante, in fondo la pizza è una delle ragioni per cui l’Italia è conosciuta nel mondo, non poteva certo passare inosservata!
Del resto, la pizza rende felici così tante persone che non poteva non ottenere un riconoscimento serio.
La pizza nel mondo
La più famosa è senza dubbio la Margherita, così chiamata perché era il piatto preferito della regina omonima. Fu proprio lei a suggerire che i colori del condimento le ricordavano il tricolore.
Negli Stati Uniti, invece, la più mangiata è quella con il salame piccante, che loro chiamano Pizza Pepperoni.
La più cara costa 8300 euro (mi sa che dentro ci sono pomodoro, mozzarella e oro).
Penso che non importi dove, come o quando, ma credo che la pizza rimarrà sempre il magico, unico e inimitabile cibo capace di unire e di diffondere allegria tra le persone.
SCRITTO DA: BENEDETTA, 2G