Il sesso è sopravvalutato
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Sesso Occasionale” – Tananai
Siamo una generazione che non fa sesso.
Vi do un momento per metabolizzare e deprimervi.
Negli ultimi anni si parla sempre di più di Sex Recession, cioè il calo nella percentuale di persone – soprattutto chi dal‘90 in poi- che hanno rapporti sessuali.
Infatti, un recente studio pubblicato da Springer sulla rivista Archives of Sexual Behaviour ha rilevato che i Millennials se la spassano meno dei loro nonni ai tempi d’oro.
Siamo giunti di fronte ad una cruda verità: Tinder non funziona e siamo tutti troppo presi a male dalla vita.
Il cambiamento climatico, le proteste sociali, lo scioglimento dei The Giornalisti, sono troppo!
La nostra mente è così pregna di “cose importanti”, che non troviamo più il tempo per divertirci.
Vogliamo aggiungere al pacchetto anche il Lockdown?
Era proibita la sola stretta di mano, immaginiamoci un contatto così intimo!
Poi non so voi, ma dopo questi due anni chiusi in casa, non mi ricordo proprio come si socializzi e ogni contesto sociale è un momento di disagio.
Sono troppo occupata a non far notare che mi sudano le mani per l’ansia, per intrattenermi con discorsi sulla nuova stagione di Skam.
Flirtare non è ammissibile nella mia mente!
Peccato che uno studio della Rutgers University-New Brunswick, nel New Jersey, USA, sottolinea che si tratta di una tendenza iniziata già da qualche anno, dunque prima della pandemia.
Ah, quindi non è perché siamo dei rivoluzionari incompresi…
Con i nuovi mezzi di comunicazione non dovrebbe essere più facile conoscersi e incontrarsi?
Cosa ci sta succedendo?
Succhi di frutta
Quando ho scoperto questa notizia ero incredula. A quanto pare consumiamo meno alcol rispetto alle altre generazioni e questo incide molto nella percentuale di persone che si intrattengono col sesso occasionale.
Qualcuno può passare questa notizia a Tananai?
L’ansia sociale ce l’abbiamo un po’ tutti, chi più e chi meno. Seppur sia un metodo sconsigliato, l’alcol aiuta a reprimere i freni inibitori e ci spedisce diretti nel mondo del “Che me ne frega, si vive una volta sola”.
Il te del futuro, raggomitolato sul letto e con la nausea, avrebbe qualcosa da ridire, ma per il momento mettiamo da parte questa questione.
La mia capanna
Un altro fattore che influenza notevolmente le statistiche, è lo stare a casa.
Capisco che chiudersi nel bozzolo felice ogni tanto sia salutare, ma non tutti i giorni!
Il 25% degli uomini preferisce farsi una partita a Call Of Duty piuttosto che sorseggiare uno spritz, ma anche le donne mettono del loro!
La diminuzione dell’11% delle giovani donne con una vita sessuale attiva, è relativa allo stare sdraiate sul divano a girarsi i pollici scrollando lo screen dei social.
Mammoni
Ora, procedendo per gradi, andiamo a toccare un tasto dolente: il futuro.
L’Oxfam, nel suo recente rapporto “Disguitalia”, analizza come il mondo del lavoro in Italia si sia evoluto negli ultimi anni e come sia stato influenzato radicalmente dalla pandemia.
“Il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni di età si è sensibilmente contratto in oltre quindici anni, passando dal 25,7% nel 2005 al 16,8% nel 2020 (dal 74,5% nel 2005 al 66,9% nel 2020 nella fascia di età tra i 30 e i 34 anni).” – Oxfam
Ma non è finita qui!
Come registra l’Istat, il tasso di occupazione in Italia è stabile al 59,2%.
Il dato nel singolo non fa tanta paura, ma basta metterlo a confronto con le statistiche europee per accorgersi di come la situazione lavorativa sia degenerata.
Analizzando i grafici forniti da Eurostat, l’Italia si classifica come penultimo paese europeo per occupazioni.
A quanto pare la Grecia, con il suo umile 56,3%, se la spassa peggio di noi!
Ma cosa c’entra il lavoro con il sesso occasionale?
Nel Supplement of Transition to Adulthood dello Study Panel of the Income Dynamics, emerge che il calo di giovani under 25 con una vita sessuale attiva, è relativo anche a questo!
Senza una stabilità economica, infatti, è più difficile affermare la propria indipendenza.
Sempre secondo i dati dell’Eurostat, l’età media Italiana dei giovani che vanno a vivere da soli, si aggira intorno ai 30,2 anni: 31,2 per gli uomini, 29,2 per le donne.
Adesso la domanda è: davvero esiste qualcuno che non avrebbe disagio ad avere momenti intimi a casa dei suoi?
Meglio evitare situazioni scomode!
Buona qualità
Millenials e GenZ – in particolare le donne- sono più consapevoli della loro sessualità.
Di conseguenza, sono meno propense a scendere a compromessi e a piegarsi alle pressioni sociali o alla difficoltà di dire la parolina magica: No.
Siamo sicuri che la Sex Recession sia davvero un problema?
L’idea che esista una quantità di rapporti sessuali giusti e adatti a tutti è ormai superata. Abbiamo più strumenti per capirci e conoscerci, e
questo non è un male!
Avere una vita sessuale soddisfacente, non è forse più importante di qualche statistica?
E poi… la qualità è più importante della quantità!
Scritto da: Laura – 5D