Doisneau: il costruttore di sogni
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La Vie en rose” – Edith Piaf
Per fare una foto fatta bene c’è una regola importantissima da seguire: l’attimo immortalato dalla macchina deve essere reale, spontaneo, e mai costruito. É sempre stato così e lo è anche oggi. – è vero o no che le foto spontanee sono le più apprezzate?-
E poi c’era Doisneau, il fotografo costruttore.
Les jeux son faits
Potrei fare una lunga presentazione su Robert Doisneau: potrei parlare della Renault, per cui ha lavorato come fotografo ufficiale per tantissimo tempo; o di Vogue, perché, tra le cose, è stato anche fotografo di moda; delle banlieue, della gente comune, dei ritratti.
Potrei farlo, ma basta una foto per farvi accendere una lampadina.
Et voilà: ecco “il bacio”, opera più famosa – ma non più bella… per quanto stupenda – del fotografo.
Ed ecco che Doisneau diventa “quello del bacio” anche per chi non ne aveva mai sentito parlare.
Ma in pochi conoscono la verità che si cela dietro questa foto, né sanno che Doisneau ha fotografato altre meraviglie, nella vita, tra cui le immagini esposte all’Ara Pacis fino al 4 settembre.
Baci rubati e restituiti
Perché, all’epoca, mica ci si baciava così, per strada: era una cosa rara da vedere. Per quanto fosse molto meglio pensare a questa foto come il prodotto di un attimo spontaneo, i due innamorati ritratti, in realtà, erano due attori, ingaggiati da Doisneau per posare in giro per Parigi mentre si baciavano.
Per loro non è stato tanto difficile farlo: si frequentavano anche fuori dal teatro per cui lavoravano. Ma per Doisneau, scattare quelle foto significava rompere le regole, per sempre.
Questo non piacque – e non piace, neanche adesso – a molti: ma io dico che le sue foto costruite hanno qualcosa di magico.
Felici e contenti? Forse.
“Le fotografie che mi interessano, quelle che trovo riuscite, sono quelle aperte, che non raccontano una storia fino alla fine, ma lasciano allo spettatore di fare, a sua volta, un pezzetto di strada insieme all’immagine […] una specie di trampolino del sogno.”
-Robert Doisneau
Ogni foto è un Bianconiglio che porta ad un Paese delle Meraviglie diverso. E per ottenere questo effetto, ci vuole un’attenzione particolare, quasi da pittore, che punta alla ricerca dell’angolo giusto, della luce giusta, del modello e del gesto giusto.
Che anche se non è spontaneo, anche se avesse chiesto a qualcuno di farlo a posta: ci vuole esperienza e personalità artistica per riuscire a costruirne uno e farlo sembrare vero, senza dimenticarsi che la foto deve anche essere bella. – provate a farlo e poi ne riparliamo…-
Come un pittore
Aspettare, timidamente, costruendosi un mondo migliore, rendendolo possibile.
“Quello che cercavo di mostrare era un mondo in cui mi sentivo a mio agio, in cui le persone erano gentili e dove potevo trovare la tenerezza che desideravo ricevere. Le mie foto erano una prova del fatto che quel mondo può esistere.”
-Robert Doisneau
Questo ha fatto il nostro costruttore, creando le sue regole. Un po’ come il protagonista di questo ritratto: quelli che rompono le convenzioni vanno sempre d’accordo.
Scritto da: Alice 5D