Color theory: il meme segreto
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Blindmaker” – FIL BO RIVA
Il mondo è pieno di artisti emergenti che postano i loro disegni sui social ed è sempre bello vederli, sostenerli.
Però, di recente, hanno iniziato a fare una cosa strana: penna elettronica alla mano, tracciano un punto colorato sopra ad un disegno già fatto, per poi spostare la penna sulla parte bianca del “foglio” e mostrare quanto il colore cambi a seconda dello sfondo – nonostante si tratti sempre dello stesso colore-.
“just color theory guys”.
Il non capire di cosa parlano mi manda fuori di testa. All’ennesimo video, ho deciso di vederci chiaro.
Occhio all’effetto
Con color theory si intende la scienza – ma anche l’arte – di saper usare i colori, o meglio: spiega come i colori vengono percepiti dall’occhio umano e, di conseguenza, aiuta a rendere accattivanti prodotti, dipinti, disegni, insegne.
Inoltre, spiega anche come i diversi accostamenti e contrasti tra colori possano procurare un determinato effetto sulle persone.
Effetto che, per quanto sottovalutato, è molto potente.
In media, una persona impiega 90 secondi a capire se qualcosa può piacerle o meno. Il 90% della decisione sarà basata, inconsciamente, sul colore. Altrimenti, perché esisterebbero diverse copertine per lo stesso identico libro, tra le cose?
Gira la ruota
Nella color theory esistono diverse tabelle e scale di valore, ma tutto parte da tre “ruote”. – color wheels -.
Colori primari, secondari e terziari, declinati in caldi e freddi. Così si ha una larga scala di colori da accostare, secondo le esigenze, seguendo altri tre schemi: colori analoghi, triadici e complementari.
- Gli analoghi sono colori simili, che, se accostati, non danno vita a particolari contrasti. Da usare per la locandina di un corso di yoga, la copertina di un album buddha bar; me li immagino per cose di questo genere.
- I triadici sono tre colori presi seguendo i vertici di un triangolo equilatero inscritto dentro la color wheel. Sono particolarissimi, creano contrasto e armonia insieme: perfetti per far risaltare una scritta, ma anche l’intera immagine di un logo.
- E poi ci sono i complementari, colori opposti che generano contrasti fortissimi tra loro, è difficile passare inosservati se in un disegno si usano molti colori complementari.
Ora si che prima no
Il che, ci riporta ai nostri artisti e al loro meme segreto. –ormai svelato-. Per essere riconoscibili su internet, devono per forza usare colori complementari nei loro disegni.
Ma se, facendo un esempio, il giallo ha un determinato effetto con il blu, se accostato al bianco tenderà praticamente a svanire.
E la color theory spiega parecchie cose: il perché lo stesso rossetto abbia colori diversi su diverse tonalità di incarnato, il perché alcuni loghi siano fatti così ma, soprattutto, spiega il senso di quell’oscura scienza conosciuta sotto il nome di armocromia.
Scritto da: Alice 5D