Arte come rivoluzione
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Another brick in the wall” – Pink Floyd
Immaginate: state camminando per strada, siete un po’ sovrappensiero o magari assonnati, eppure notate uno strano disegno su un muro; è un graffito troppo elaborato per essere stato pensato lì, sul momento; rappresenta due bambini che giocano con un cartello di “divieto al gioco della palla”.
“L’arte di strada ha la capacità di suscitare una reazione in tutti noi, indipendentemente dall’età”.
Tra paradosso e realtà
Lo trovate molto strano e contraddittorio: due bambini che giocano con un cartello di divieto? Cosa dovrebbe significare?
Beh, state tranquilli, è questo ciò a cui mira l’autore dell’opera “No Ball Games”: lo street artist, che si firma come Banksy, condivide, sin dai primi anni 2000, forti messaggi sotto forma di opere ironiche o satiriche. La figura dell’artista è, ancora oggi, avvolta dal mistero: il suo desiderio è quello di mantenere sconosciuta la propria identità, lasciando che sia la sua iconica arte a parlare.
A partire dalle atrocità della guerra, alla manipolazione tramite i mass media, la violenza sugli animali, lo sfruttamento o l’abbandono minorile: questi sono i temi che Banksy tratta nelle sue opere, utilizzando originalità e anticonformismo per arrivare a tutti noi comuni osservatori.
Graffiti sul limite
“Un muro è una grande arma, una delle cose peggiori con cui colpire qualcuno”.
-Banksy
Questo artista non conosce confini: Bristol, Londra, Parigi, New York, Napoli e Venezia -probabilmente anche dentro casa vostra- fino ad arrivare alle sue opere più famose, dipinte sul muro di separazione israeliano.
I graffiti rappresentano, per la maggior parte, gli sforzi delle persone nel tentativo di superare il muro; ovviamente nei modi più creativi. C’è chi sfrutta dei palloncini per librarsi in volo, chi strappa il cemento come se fosse semplice carta straccia o chi, come due bambini, riesce a trovare una crepa nascosta che conduce al di là del confine, in un soleggiato paradiso hawaiiano.
“I graffiti sono stati utilizzati per dare inizio a rivoluzioni, fermare guerre, e in generale sono la voce delle persone che non sono ascoltate”.
-Banksy
Stravaganza ed ironia ci aiutano ad esprimere, con grande verosimiglianza, la realtà nella quale viviamo. Una realtà che, seppur spesso ammantata da tristezza, è capace di stimolare, tramite le opere di Banksy, sentimenti fortemente positivi. Speranza ad esempio, come nei graffiti in Israele e Palestina o anche un semplice sorriso, dovuto spesso alla stranezza ed assurdità della situazione rappresentata.
Banksy a… Roma?
E se voleste essere attirati, incuriositi e, perché no, ammaliati dalla sua arte, oggi ne avrete l’occasione. Fino al 27 novembre è allestita una mostra presso la Galleria Commerciale di Roma Tiburtina; dalle prime opere dell’artista ai lavori più recenti, più di 100 graffiti racconteranno “The World of Banksy-The Immersive Experience“.
“Immersive Experience” non a caso: sarà infatti presente, oltre alla tradizionale esposizione, uno spazio totalmente virtuale, nel quale le opere verranno animate sotto forma di brevi video, creando un’atmosfera così surreale che farebbe invidia a “Doctor Strange nel Multiverso della Follia”.
Ora tocca a voi entrare nella realtà di questo artista e, chissà, scoprire che non è troppo distante dalla nostra…
Scritto da: Alessandro – 5A