lorem ipsum blabla bla

Oltre il Prof: L’anima del “Carbonari”

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “O Green World” – Gorillaz

Gli insegnanti hanno un grande lavoro, quello di lasciare qualcosa a noi studenti. Con questo non si intende solamente ciò che riguarda la materia, ma anche a livello personale. Proprio gli adulti ci possono fornire quei piccoli tips and tricks che possiamo attuare nella nostra vita, e chi meglio se non le figure che frequentiamo ogni giorno della settimana? Su questo si fonda il pensiero del professore Luca Carbonari, insegnante di matematica e fisica al liceo J. F. Kennedy di Roma. 

Lasciare il segno

Siamo partiti in quarta, con la domanda di rito: se, nella sua vita, avesse avuto una persona o una vicenda che lo ha ispirato a fare il lavoro che ora ricopre. 

“Ho avuto la fortuna di avere dei professori straordinariamente bravi, sia al liceo che all’università. Non è stata solo l’ispirazione, in loro ho visto l’effetto che hanno avuto su di me, è stata la mia scelta a farmi fare questo lavoro, (…) ho sempre pensato che mi potesse permettere di dare un contributo per la costruzione di un mondo migliore. Una goccia d’acqua per il mare. Insegnare significa lasciare un segno.” – Prof. Luca Carbonari

Se avete notato, il Prof dice la parola “scelta”; subito ci siamo chiesti quali fossero le opzioni che aveva da prendere in considerazione. E con una risatina il Prof risponde:

“Appena laureato ho fatto il ricercatore e subito dopo anche l’insegnante. Penso che noi siamo molto di più di quello che facciamo, e se tu mi chiedi se riesco a immaginarmi in un altro lavoro, la risposta è assolutamente sì, però quello che ho desiderato fare è stato sempre questo. Quando avevo 24 anni potevo avere questo dubbio, ma sicuramente sapevo che il mio futuro sarebbe stato nella scuola, quindi il centro dei miei impegni” – Prof. Luca Carbonari

Qui capiamo che il Prof. è sicuro nelle sue decisioni e sa quel che vuole. Come biasimarlo, la matematica è una materia analitica, di conseguenza chi la studia diventa come lei.

Mai Mollare, nonostante Tutto…

Molti professori sono noti per le ramanzine dedicate all’impegno nello studio e nelle responsabilità. Tutte queste sono sempre cose molto giuste, ma il Prof. Carbonari si dedica ad altri discorsi: ad ogni occasione, non fa altro che ricordare ai suoi studenti quanto sia importante non arrendersi. 

Le difficoltà esistono, è un dato di fatto, esiste anche la sconfitta o i risultati che non arrivano immediatamente. Per me, però, la vera sconfitta non consiste nel non ottenere qualcosa, ma nell’arrendersi. Se si combatte fino in fondo per ciò in cui si crede non si viene sconfitti, si possono avere dei momenti di stop o ripensamenti, ma la sconfitta viene solo quando si cede alle difficoltà.” – Prof. Luca Carbonari

Questo, ovviamente, non si applica solo allo studio, ma in qualsiasi cosa che vogliamo raggiungere o a cui aspiriamo: è inutile lasciare i propri obiettivi alle prime difficoltà

Tutto questo può dare una forza enorme: bisogna essere coscienti che ci sono giornate storte, dove va tutto male, ma c’è sempre domani dove si può fare di meglio e ancora di più. La paura dell’insuccesso è solo un ostacolo nella crescita di una persona.” – Prof. Luca Carbonari

Questa è una delle tante forze che possiamo sviluppare durante il nostro percorso. Alla fine, la scuola non serve solo a causare attacchi di ansia o stress pre-verifica, ma anche a prepararci ad essere autosufficienti e a gestire le situazioni difficili che ci bloccheranno la strada in futuro.  

    Intervista CarbonariPh. Credits @Riccardo Riccioli su voicebookradio.com

Un approccio unico

Per gli sfortunati che non hanno mai assistito ad una lezione del Prof, dovete sapere che con gli studenti ha un modo di fare davvero particolare, come quello di dedicare gli esercizi fatti alla lavagna ai ragazzi, ricordare tutti i compleanni o tutti i nomi dei nostri parenti, come per esempio l’imbattibile “Nonna Vittoria”, o testare i nervi delle sue vittime cercando di farci crescere, come al calciatore “terzinaccio”. Insomma, era impossibile non chiedere del perché avesse questo metodo.

“Sono passati decenni da quando ho fatto il liceo, e il mondo è cambiato. Se metto a confronto il mio modo di insegnare con quello del mio vecchio insegnante, sono due mondi separati, oggi il mio Prof cambierebbe metodo. (…) Serve un investimento di fiducia, perché l’unico modo per crescere è prendere noi stessi nelle nostre mani e quindi il docente deve essere lo strumento per cercare di conoscersi. Come l’autovalutazione, nasce da questo, per capire chi sei e come ragioni.” – Prof. Luca Carbonari

Spero che un giorno ognuno di voi capisca cosa si prova a vedere un esercizio di matematica dedicato. Ovviamente, spero anche che proverete a resistere alle punzecchiate dei nervi del professore.

Interessi senza limiti

Un Prof del genere deve avere per forza moltissimi modi per investire il suo tempo nelle passioni e negli interessi. Quindi, abbiamo domandato al Prof. quali fossero e la sua risposta è stata quello che ci aspettavamo: interessi di ogni genere.

“Lo sport, da giovane, per me è stato molto importante, amavo il calcio, anche se ora lo vedo molto lontanamente. Per fortuna i miei interessi non sono diminuiti, anzi credo che siano aumentati. – Prof. Luca Carbonari

Chissà cosa ne penserà dell’ultimo periodo della sua squadra del cuore. Questo però non gli interessa e continua a flexare i suoi mille hobby:

“La musica di ogni tipo, credo che ci sia bruttissima musica classica come bellissima musica pop, non mi interessano i generi, la musica è musica. Da ragazzo mi piaceva molto di più il rock, per esempio una band che ricordo con molto affetto, sono gli U2. La lettura, la poesia, i viaggi, lo studio. Sono curioso,  insegnante di matematica e fisica, ma amo la filosofia, storia e tutto ciò che comprende lo studio. – Prof. Luca Carbonari 

Dopo queste informazioni, abbiamo pensato che fosse impossibile smettere di parlare con una persona a cui interessa praticamente tutto, solo che per via del poco tempo il Prof. ci congeda con un’ultima perla di saggezza:

“Per me, avere tre ore per leggere è un privilegio e mi sento fortunato se ho queste ore da spendere. Lo studio deve essere un’occasione per arricchirsi crescere e per sentirsi più felici e, soprattutto, liberi.” – Prof. Luca Carbonari

Libreria

Ph. Credits @User su unsplash.com

Dietro ad ogni professore c’è una persona con interessi, un passato e nuove aspirazioni. In questo caso? il Prof. Carbonari ci ha dimostrato che non è impossibile portare avanti le proprie passioni nonostante tutto, mantenendo, nel frattempo, un lavoro soddisfacente. 

Scritto da: Riccardo Riccioli e Morgana Stefanutti