Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Cheri Cheri Lady” – Modern Talking

Sicuramente vi sarete imbattuti nel mondo dei profumi almeno una volta, magari per un regalo di Natale, oppure per un semplice acquisto nel fervore dei saldi. Tuttavia, c’è un mondo dietro alle tre spruzzate che si mettono prima di uscire e oggi ne vedremo le basi.

Una soggettività non tanto soggettiva

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I profumi, diversamente da come si pensa, non sono tanto soggettivi. Se l’odore piace o meno è personale – ci mancherebbe – ma ci sono effettivamente delle prestazioni che differenziano le fragranze. Le due grandi statistiche sono proiezione e durata: la proiezione rappresenta la forza e la distanza con cui arriva il profumo alle altre persone, mentre la durata indica – sorpresa delle sorprese – quanto tempo ci mette a svanire. Queste due caratteristiche sono fondamentali perché determinano, nella prima statistica, quanti spruzzi bisogna effettuare – una fragranza forte si sente anche con due – mentre, nella seconda, quante volte al giorno bisogna mettere il profumo.

Designer o nicchia

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I profumi si dividono solitamente in due grandi tipi: nicchie e designer. In particolare, la differenza fra le due è che i primi, cioè le nicchie, provengono da case produttrici che si occupano esclusivamente di profumi, i secondi, invece, fanno parte delle categorie fatte da aziende stilistiche – cioè, ad esempio case di abbigliamento-. Per quanto riguarda queste due categorie, c’è sempre stata una grande divisione di opinioni: c’è chi pensa che i designer siano sovrapprezzati a causa del marchio e, perciò, inferiori rispetto alle nicchie e chi, invece, è dell’idea che le nicchie abbiano prezzi alti proprio per rivolgersi a un pubblico pronto a “sprecare” il proprio denaro- personalmente, rimango dell’idea che i sentori del profumo siano soggettivi e, indipendentemente dal prezzo, certi possono piacere o meno -. Ora avete sbloccato le nozioni base su come funzionano le fragranze. Il primo consiglio che possiamo darvi è di andare in profumeria e provarli direttamente – senza esagerare, mi raccomando -.

Scritto da: Francesco Apruzzesi