Buoni propositi: la cruda verità
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “L’anno che verrà” – Lucio Dalla
Settembre è – a malincuore – arrivato, e l’inizio del nuovo anno scolastico si avvicina, perciò è il momento della lista dei buoni propositi. Sì, lo so, giù le lance e i forconi, la lista dei buoni propositi si fa ad inizio anno solare, ma sono sicura di non essere l’unica che formula il pensiero: “A settembre studierò di più; a settembre sarò più organizzata; a settembre mi informo per la patente…”, e tutte altre cose di questo genere. Lo spirito è più o meno lo stesso di quando, il 31 dicembre, si scrivono gli impegni da rispettare l’anno successivo. Eppure, quante volte ci siamo ritrovati delusi dalle nostre stesse aspettative?
Il segreto è tutto nella mentalità con cui scriviamo questi buoni propositi, a prescindere dal fatto che siano per il nuovo anno scolastico o solare. Oggi capiremo finalmente come renderli efficaci!
Lista delle priorità
Un ottimo inizio può essere quello di prendere un foglio di carta. Oh, già lo avevate messo in conto? Meglio ancora!
Adesso, dividiamolo in due colonne, in una scriveremo ciò che vogliamo riuscire a migliorare durante quest’anno scolastico e nell’altra ciò che vogliamo abbandonare, dando chiaramente priorità alle cose a cui attribuiamo maggiore importanza. Altro consiglio utile: è bene tenere questo elenco in bella vista, non chiuderlo in un cassetto aspettando giugno 2024 per capire quanto siamo effettivamente riusciti a fare. Piuttosto, attacchiamolo sullo specchio del bagno, accanto al letto o sulla porta di casa. Avere costante consapevolezza del percorso che abbiamo fatto e di quello che ci manca può risultare davvero molto utile!
Realismo prima di tutto
L’ottimismo è una qualità meravigliosa e migliora la nostra vita in tantissime occasioni, ma non è questo il caso. Infatti, è bene porre obiettivi che sappiamo per certo di poter raggiungere. Essere troppo sbilanciati può portarci a rimanere delusi dopo, perciò tanto vale affrontare la verità fin da subito. Attenzione, però: questo non significa non darsi aspirazioni che richiedano fatica e impegno, è necessario credere in sé stessi e nelle proprie capacità!
Solo che bisogna stare attenti a non squilibrarci troppo. Un altra dritta utile è quella di rimanere concreti: stabilire scopi utopici come “Voglio essere più buonə”, è troppo generico.“Voglio aiutare almeno una persona ogni giorno” suona decisamente meglio!
Mai piangere sul latte versato
Se dovessimo accorgerci di non riuscire a tenere testa ai nostri buoni propositi, è inutile disperarsi e pensare che non siamo capaci di portarne a termine nessuno.
“Di fronte ad un insuccesso non ci si deve disperare, perché accade spesso che dai peggiori fallimenti nascono le più belle vittorie.” – Michele Scirpoli, aforista
Gli insuccessi fanno parte del percorso, sono naturali, anche perché non siamo robot. Magari, la soluzione al problema è rimodulare l’obiettivo in modo da renderlo più facilmente raggiungibile, sempre con impegno e costanza. Non arrendersi è importante nelle piccole cose quanto nelle grandi.
Ora che sappiamo tutti questi preziosi segreti sui buoni propositi, forse a giugno dell’anno prossimo potremo avere la soddisfazione di sbarrare interamente la lista. E nel caso non dovesse accadere, pazienza, ci si riprova l’anno prossimo!
Scritto da: Benedetta Bini