Una scelta sensata o quasi
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Dog Days Are Over” – Florence + The Machine
Nell’insieme delle battaglie che non finiranno mai, c’è quella tra chi ama i gatti e chi ama i cani.
Gli animali, in sé per sé, non sembrano nutrire particolari antipatie l’uno per l’altro: per quanto ci piaccia pensare che cani e gatti non si sopportino, la maggior parte delle volte, semplicemente, si ignorano.
Siamo solo noi a pensarla come una guerra all’ultimo sangue, combattuta a colpi di:
“Ma i gatti sono antipatici.”
“E invece i cani si accollano…”
Tutti punti validi perché soggettivi, che però non portano da nessuna parte. Allora, proviamo a vedere se c’è davvero un vincitore. Sono meglio i cani o i gatti?
La scienza prima di tutto
Chiariamo una cosa: questo non è un luogo di dibattito aperto, ma un articolo fatto per riunire prove scientifiche e storie realmente accadute a favore di una o dell’altra categoria. Sarò il più imparziale possibile, – spero che la mia assoluta preferenza non si percepisca – così chiudiamo questa storia una volta per tutte.
Ora possiamo cominciare.
Fedeli da morire
Partiamo dai cani e dalla loro famosissima fedeltà al padrone.
Secondo studi pubblicati sulla rivista New Scientist, il comportamento che mostrano in assenza del padrone è molto simile a quello di un bambino lasciato solo dalla mamma –in fila al supermercato-: ansia e paura di essere abbandonati.
E i bambini la cercano sempre la mamma.
Hachiko – al quale è stato dedicato anche un film – era il cane del professor Hidesaburo Ueno. L’uomo frequentava moltissimo la stazione di Shibuya: da lì, partiva e tornava quotidianamente. Poi, un giorno, non è tornato più. Era morto improvvisamente, ma Hachiko l’ha aspettato lì, sempre allo stesso orario, in stazione, fino alla fine dei suoi giorni.
Per quanto riguarda la capacità di affezionarsi, questa storia è davvero imbattibile. Sanno anche comprendere di più gli umani. Sarà perché la loro convivenza con noi è davvero lunghissima, – si stima sia iniziata 30 000 anni fa – ma, per fare un esempio, Rico può comprendere ben 200 parole. Se serve un coinquilino con cui fare lunghe chiacchierate, un cane è decisamente da prendere in considerazione.
Snob per passione
I gatti: animali venerati e odiati dall’alba dei tempi, quando si tratta di loro non ci sono mezzi termini.
In questo caso, non si può nemmeno parlare di padrone: gli umani che si occupano di loro sono più definibili come staff.
Nonostante la fama di animali snob, sempre con l’aria di chi ti fa un favore standoti accanto, i padroni – si fa per dire – di gatti sono 204 milioni nei paesi a maggioranza gatti contro i 173 milioni in quelli a maggioranza cani. E tra i proprietari di gatti ce ne sono stati alcuni di elite.
Patsy era la gattina di Charles Lindebergh, colui che pilotò il primo aereo a fare la tratta New York – Parigi senza scalo. Per quell’impresa storica, lui non si portò la sua gattina: era troppo rischioso. Però Patsy era già salita a bordo di quell’aereo, con tutto il coraggio che un gatto può avere in corpo.
Se così tante persone decidono di adottare un gatto, magari davvero ci fanno un favore a stare con noi.
Non dipendono dagli umani: avere un gatto è un’eterna sfida, con i loro 300 milioni di neuroni battono i cani a mani basse in intelligenza. – visto che ne hanno solo 160 milioni -.
E non bisogna neanche svegliarsi presto per portarli giù.
Pari, direi che è finita pari. Senza contare il fatto che ho visto cani comportarsi da gatti e viceversa: è a noi umani che piace litigare anche quando non serve.
Scritto da: Alice 5D