In piedi sull’acqua, come Christo
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Over the rainbow” – Judy Garland
18 giugno 2016: viene inaugurato The Floating Piers, anche conosciuto come il Ponte di Christo.
L’installazione è un’opera di Land Art, una corrente artistica che interviene sui paesaggi naturali e, purtroppo, è solo temporanea; solo 16 giorni dopo, il 3 luglio 2016, è stata smantellata, con grande dispiacere dei turisti.
“Rimuoveremo ogni parte […] nel corso di tre mesi e lasceremo il lago d’Iseo come se non fossimo mai stati qui.”
Christo – ideatore di The Floating Piers
L’opera
Facciamo un passo indietro: cos’è esattamente The Floating Piers e com’è nata?
Il suo nome è la traduzione letterale di I moli galleggianti: si presentava come una lunghissima (ben 100 mila metri quadrati di tessuto per una lunghezza di 3 chilometri) passerella galleggiante color zafferano, che attraversava un quarto del lago d’Iseo, unendo la sponda Sulzano a Monte Isola e a San Paolo.
L’opera, però, non era un vero e proprio molo, infatti di barche attraccate non se n’è vista neanche una.
La sua unica funzione era quella di passaggio per le persone, oltre che di opera visiva – e di certo una passerella gialla in mezzo a un lago non passa inosservata –.
Com’è nata?
Di opere strane e impattanti come questa Christo e Jeanne-Claude (la moglie) ne hanno fatte molte, tutte temporanee; basta pensare all’Arc de Triomphe empaqueté o al London Mastaba. Quindi, non bisogna stupirsi se hanno avuto l’idea di realizzare un’enorme passerella color giallo brillante in mezzo a un lago – per quanto possa sembrare strano –.
Questa è la loro installazione più nota, anzi è proprio la più famosa opera di Land Art mai realizzata in Italia. Proprio in quanto opera di Land Art e, quindi, installazione che interviene sul paesaggio, la realizzazione non è stata semplice e, soprattutto, non breve.
L’idea è nata da Jorge Romero Brest, che nel 1969 la propose a Christo e Jeanne-Claude. Il progetto prevedeva un ponte lungo due chilometri sul Rìo de la Plata, a Buenos Aires, ma non iniziò nemmeno.
Nel 1996 i due architetti ci riprovarono nella Baia di Tokyo, ma anche stavolta senza successo.
La realizzazione
Finalmente, nel 2014 Christo, rimasto solo, decise di fare un tentativo anche in Italia e questa volta fece segno: l’opera si sarebbe realizzata.
Così ritorniamo al 18 giugno 2016: il giorno dell’inaugurazione.
L’installazione riscuote subito successo e i turisti, così come gli abitanti delle città intorno al lago, fanno la fila per salirci, giorno e notte, gratuitamente.
Come tutte le altre, anche quest’opera ha vita breve e viene subito smantellata. A distanza di anni, però, ci sono ancora turisti che chiedono le indicazioni per raggiungere quel magico pontile giallo di cui si è tanto sentito parlare.
Non c’è dubbio che Christo abbia lasciato il segno, e del resto era inevitabile vista la realizzazione del sentiero dorato del mago di Oz…in mezzo ad un lago.
Scritto da: Margherita – 4D