YCGames: Elden Ring e la Vastità di un mondo
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Opening: Elden Ring OST” – Tsukasa Saitoh
Benvenuti senzaluce; oggi affronteremo, in questo nuovo mondo, come ha fatto la From Software a rendere il genere soulslike, non più di nicchia, ma uno dei generi videoludici più discussi degli ultimi tempi. Il nostro Miyazaki a sto giro si è proprio superato, rendendo il titolo il più fruibile possibile. Far rivivere dei momenti del passato ai veterani e introdurre al genere i cadetti inesperti. Libertà assoluta per questo titolo, si possono usare centinaia di armi e armature, correre all’infinito e mille altre cose; questo però, è in bene?
Interregno
Sicuramente la differenza sostanziale da tutti gli altri Souls, e che caratterizza individualmente questo titolo, è la mappa stile open world. L’Interregno è una landa di continenti, ognuno caratterizzato da un “bioma” predominante che determina fauna, flora ed edifici. Passiamo dalla soleggiata Sepolcride, con le sue rovine e distese verdi, al tonante Monte Gelmir, un vulcano su cui si erge un castello immerso nella lava.
Da qui ne deriva un nuovo mezzo, ovvero Torrent, un destriero spettrale che velocizza gli spostamenti e ci accompagna in numerose battaglie, vista anche la presenza di boss non più relegati ad un’arena o piccola stanza, ma vaganti ed affrontabili in qualsiasi momento nel quartiere. Ed all’interno di questi luoghi, troviamo castelli, fortezze e catacombe ogni tipo dove si ritorna nel puro stile di esplorazione Souls. Per molti ovviamente è più accogliente e tranquillizzante quest’ultima parte, mentre l’avere letteralmente un mondo da gestire, ancora più vasto dei precedenti, può spaventare.
Prodotto finale
In casa From, dopo l’uscita di DS3, Bloodborne e Sekiro, avevano finalmente capito la strada migliore da percorrere. Velocità, varietà di og getti e di moveset, aree non troppo cancerogene erano le basi per creare un gioco da Game Of The Year. La casa ha preso tutto ciò che era andato bene nei precedenti titoli e lo ha schiaffato nel gioco. Per DS1 il Parry, che anche se qui è praticamente inutile, sono stati bravissimi a ricreare il perfettissimo parry del primo souls. Con DS3 le Weapon Arts, ovvero abilità speciali e, a volte uniche, per le armi; da qua nascono anche le “ceneri di guerra” altre abilità, trovate per la mappa, che si possono implementare alle armi.
C’è la presenza della statistica “Arcano” come in BloodBorne, che in questo caso viene usato, soprattutto, per castare magie di origine draconica. Ultimo ma non per importanza, il memato salto. Finalmente in un gioco Souls Like di casa From, si può saltare. Certo anche nei titoli precedenti si poteva fare, anche se era un classico salto di un residente di un ospizio. Se durante l’esplorazione di tutti i Dark Souls, avete perso metà del tempo ad aspettare che la barra della stamina si ricaricasse dopo una corsa, in Elden Ring questo problema è stato eliminato, fermando il calo della barra quando non ci sono pericoli. Questo serve a levare un pensiero dalla testa, già piena di suo, del giocatore; correre per ore e ore senza mai stancarsi, un sogno che solo questo titolo può regalare, tra i giochi della From.
L’Onnisciente
Più che della lore di Elden Ring, qui parleremo di chi ha aiutato il maestro Miyazaki a scriverla: George R. R. Martin, l’autore del Trono di Spade e delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Una storia differente che richiama i souls in maniera sottile, questo dovrà affrontare il nostro Senzaluce nel capitolo dove più di tutti lo si vede sottomesso ad un mondo e delle divinità troppo grandi. In chiusura però, nota positiva: proprio nel momento in cui questo articolo sta essendo scritto – esatto li scriviamo anche gli articoli, non li pensiamo e basta -, va andando in onda il trailer del DLC, “Shadows of the Erdtree”, in uscita il 21 Giugno. Alzatevi ancora una volta, Senzaluce, e cercate di ricomporre l’Anello Ancestrale.