YCGames: Videogiochi con l’Anima -1
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Demon’s Souls Character Creation Theme” – SIE Sound Team
Fino ad oggi, abbiamo viaggiato nei mondi di Lordran, Drangleic e Lothric. Ma faremo un passo indietro per scoprire chi, in realtà, è stato il padre dei Souls come li conosciamo oggi. Demon’s Souls, uscito nell’antico 5 Febbraio del 2009, è stato il vero primo Soulslike. Colui che ha fatto scattare le scintilla nella testa del Maestro Miyazaki. Ora però non andremo ad esplorare il vecchio titolo, bensì il suo remake: lo stesso gioco, ma con livelli tecnici di ultima generazione. Effettivamente il peso degli anni si fece sentire e tantissimi giocatori non hanno avuto l’opportunità di sperimentarlo, perché si trovava solo su PS3; è per questo che il senso del remake è di ridare vita al titolo.
Blu
Se vi state chiedendo, come cavolo hanno fatto, in casa From, a dare un livello visivo e tecnico così alto, la risposta è molto semplice. Non sono stati loro, infatti la Blue Point ha pensato a tutto. Certo proprio tutto tutto no, ma tecnicamente parlando si. Gli acclamati 60 fps su Console sono perfetti, le luci, gli effetti visivi, come ad esempio il fuoco o il vento raggiungono un livello tale da far capire al giocatore di trovarsi nella next gen dei videogiochi.
Demoni
Il gameplay è fondamentalmente lo stesso, stessi moveset, armi, meccaniche ecc… . Purtroppo questo può essere visto da molti come un difetto, dato che siamo ormai a metà degli anni 20 del ventunesimo secolo, quindi il tutto può risultare vecchio e già visto. Anche se, per quell’epoca Demon’s Souls non era affatto male.
Possiamo prenderci una confidenza, e dire che il titolo è il più pigro e lento della casa di sviluppo. Non contiamo poi le boss fight, che sono quasi tutte gimmick; ovvero, battersi con il boss ma non per davvero. Magari si deve fare un percorso e tirare una leva per uccidere il boss mentre lui ti da fastidio, o semplicemente saltargli in testa da una altura e concludere il match. Sarebbe stato interessante una rivisitina delle loro mosse, ma questo evidentemente non interessava alla From.
Anime
Per quanto riguarda la lore, la storia del mondo di DeS, ci troviamo davanti a dei grandi punti interrogativi: il gioco è intenzionalmente fumoso e lascia spazio a noi giocatori per teorizzare, speculare e creare fanfiction mentali su vari pezzi di storia, mentre, tramite descrizioni di oggetti e dialoghi, ci spiana la strada per mettere a fuoco i contorni.
La bellezza della lore di DeS è proprio il retrogusto di gioco d’altri tempi, a cui non siamo più abituati e che, quindi, ha un effetto potentissimo. Sono cavalieri, santi, fabbri e spettri a raccontarci la storia di un mondo che per noi non esiste, ma che per loro è il quotidiano. Piccola parentesi di complimenti per il fantastico doppiaggio in italiano, che non fa perdere nulla dell’atmosfera fantasy dell’opera.
Lava
Quello di Demon’s Souls è stato un remake coi controfiocchi: per i fan della vecchia ora, rivedere le aree che hanno dato i natali a Dark Souls è stata un’esperienza che auguriamo a tutti. Immaginate di tornare nelle miniere invase da colate di lava, che su ps3 rovinavano permanentemente le retine, mentre oggi sono uno spettacolo per gli occhi.
Oppure ancora esplorare le aree di un castello in rovina, infestato da ladri e soldati, mentre ogni minimo dettaglio, ogni oggetto su ogni più piccolo scaffale è ben definito ed osservabile. L’unica cosa che possiamo consigliarvi, è provare per credere: non vi sentirete più tra le mura della vostra cameretta, ma nella landa perduta di Boletaria.
Poesia
Demon’s Souls è tutto e niente: c’è lo scheletro di tutti i suoi nipoti, e contemporaneamente anche ciò che è stato ritenuto superfluo o inadatto per i titoli successivi. Immergersi nella nebbia e scoprire cosa si nasconde nel mondo di DeS è un’esperienza unica e circoscritta a sé stesso. Avrete la forza di rialzarvi anche voi?
Scritto da: Riccardo Riccioli ed Alessandro Vitrano