Guarda in camera: regali di Natale
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La Vita Com’è”- Max Gazzè
Tendiamo a pensare che il Natale sia uguale per tutti, anche se i pranzi in famiglia hanno come unico comun denominatore le decorazioni natalizie: come si passano le feste dipende dalle persone di cui ci si circonda. Influiscono sicuramente le loro capacità nello spurchiafiletto, il numero di panettoni venduti dall’azienda di famiglia, i tortellini cucinati da mamma e il livello di follia che scorre in casa Ogni maledetto Natale.
Livello che, di solito, è uguale anche in case radicalmente diverse.
Abbiamo corso troppo?
Per continuare la saga delle storie natalizie anticonvenzionali, questo mercoledì è dedicato ad un film che segue due Natali “tradizionali” di due famiglie agli antipodi: una modesta, stabilita nella campagna romana, e una miliardaria, dedita al business dei panettoni –tra i tanti- e alla beneficienza. Massimo e Giulia si innamorano con un colpo di fulmine tra i vicoli di Roma e pochi giorni dopo, lei propone a lui di passare la sera della vigilia con la sua famiglia nella Tuscia. Massimo non è abituato: a casa sua il Natale è il momento dei bilanci economici e lo vive con particolare stress. Forse anche per questo, accetta l’invito ad una delle sere più spaventosamente assurde della sua vita.
Il giorno dopo, dopo una brutta litigata, Giulia si presenta a casa di Massimo per parlare e lo scenario ad accoglierla all’interno dell’enorme villa di famiglia non è dei più calorosi.
Iuta e chiffon
La dolcissima storia tra Massimo e Giulia, anche se fa da filo conduttore, è soltanto una cornice: i veri protagonisti sono i familiari dei due ragazzi, così diversi ma anche così… uguali. Perché mi sembra di aver già visto i parenti di massimo?
Pannofino è sia papà Colardo che papà Marinelli, Mastandrea è sia il fratello di Giulia, Tiziano, sia quello di Massimo, Baldovino, e così via… Sono tutti interpretati dagli stessi attori. Se qualche minuto prima parlavano in ciociaro, cacciavano cinghiali e bevevano grappa al veleno di serpente, poco dopo si trovano con camicia e cardigan a discutere di azioni e aziende in Brasile.
Nel sacco
I creatori di Boris colpiscono ancora: questa volta niente pesce rosso e niente telecamera, ma la follia rimane la stessa. Per quanto i contesti possano cambiare tra la prima e la seconda parte del film, è incredibile notare come, fondamentalmente, i personaggi rimangano gli stessi.
Le due mamme passano entrambe in secondo piano, ignorate dai mariti e dai figli; le due sorelle -una fantastica Caterina Guzzanti- sono entrambe considerate strane dal resto della famiglia e i due zii sono “esotici” allo stesso modo. Massimo apparterrà pure ad una delle cinque famiglie più ricche d’Italia, ma ora sa che nella lunga lista di cose che non si possono comprare con i soldi c’è un sano rapporto familiare: quello lo può portare soltanto Babbo Natale. In fondo, al Natale si sopravvive tutti allo stesso modo, non c’è ceto sociale che tenga.
Scritto da: Alice 5D