SOS P.C.T.O. con il professor Mezzaroma
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Una Vita In Vacanza”- Lo Stato Sociale
Il passaggio dal biennio al triennio è segnato dalla firma inconsapevole di un contratto in cui lo studente accetta – oltre ai tanti pianti da stress per lo studio matto e disperatissimo – anche i P.C.T.O. Si è però diffusa questa strana tradizione di non spiegare ai neo-terzi che cosa sia e cosa comporti effettivamente questa clausola scritta in caratteri minuscoli alla fine dell’interminabile contratto – anche se nemmeno i quinti, a fine percorso scolastico, hanno le idee molto chiare -. Ecco perché il YCB ha deciso di chiarire tutti i dubbi possibili ed immaginabili in un vis-a-vis con il Professor Luca Mezzaroma, responsabile della sede succursale Tavani Arquati e referente P.C.T.O. ed Orientamento.
Partendo dalle basi…La storia di queste mistiche 90 ore, da completare prima dell’Esame di Maturità, di Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento – sì, l’acronimo P.C.T.O. ha un reale significato – ha inizio nel 2015…
“Con la Legge 107, che ha introdotto i percorsi di Alternanza Scuola – Lavoro come potenziamento delle abilità e delle competenze degli studenti […] poi nel 2017 sono diventati i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento.”
-Luca Mezzaroma
Questi percorsi consistono in attività progettate, attuate e valutate dalla scuola, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, con istituzioni culturali o enti pubblici e privati, come le Università. L’obiettivo dei P.C.T.O. è il potenziamento di una o più competenze che noi studenti vogliamo portare avanti fuori dalle mura scolastiche, permettendoci un’immersione nel mondo lavorativo che vorremmo – e dovremmo presto – frequentare. Questo ci permette di capire se la strada che vogliamo intraprendere è proprio quella che fa per noi o se è meglio darsi all’ippica.
Troppi corsi – come organizzarsi
Da dove inizio? Che devo fare? 90 ore sono troppe!
Frasi del genere sono passate per le menti di tutti noi studenti, che ci siamo ritrovati faccia a faccia con un nuovo compito: realizzare 90 ore di attività in tre anni. Ora, sul meraviglioso sito del Liceo Kennedy troverete una valanga di corsi caricati dallo stesso Professore, che crede fortemente nel dover dare agli studenti una vasta scelta, in modo che tutti trovino qualcosa di interessante ed appassionante, anche chi è sommerso da profondi dubbi esistenziali. Ma come rimanere al passo senza esserne travolti?
Per aiutare gli studenti a completare queste 90 ore, la scuola propone una serie di corsi obbligatori da seguire nel terzo anno. Tre in totale, vi daranno 40 ore facili facili: quello di salvamento, quello sulla conoscenza del lavoro con gli attori di Eleusis e, dulcis in fundo, l’attività di comunicazione di voicebookradio.com. E per le restanti?
Il professor Mezzaroma consiglia di occuparsi di 30 ore durante il quarto anno, e di dedicare le altre ad un percorso da svolgere in quinto e da presentare all’Esame di Maturità.
Sicurezza sul lavoro
Dall’inizio del triennio, non si sa quante volte viene ribadito, a noi studenti, di affrettarci a completare il famoso corso gratuito di sicurezza sul lavoro offerto dal Miur. Corso irraggiungibile perché potrete anche aspettare anni, decenni, secoli, davanti al computer, ma il sito non caricherà mai e finirete per chiudere la pagina web frustati ed arresi alla vita. Ma insomma, di che corso stiamo parlando?
“Il corso di sicurezza sul lavoro è un percorso formativo obbligatorio da seguire in modalità eLearning e prevede lo studio delle norme relative al tema della sicurezza e la valutazione dei diversi rischi aziendali.”
-Luca Mezzaroma
A causa della pandemia, questa preparazione è stata dimenticata, il che è un male, come ci informa il Professore, poiché la certificazione rilasciata dall’Inail dopo il superamento del test finale è richiesta non solo nelle università, ma anche in vari contesti lavorativi.
“Il corso di sicurezza consiste in solo 4 ore da fare in qualunque momento, prima ovviamente dell’esame di maturità, e rilascia un attestato valido sia per P.C.T.O. che attività laboratoriali in università e lavorative.”
-Luca Mezzaroma
L’importanza
A meno che il nuovo ministro dell’istruzione non si pronunci sui P.C.T.O., questi rimangono requisito di ammissione all’esame di maturità, assieme alle Invalsi. Sempre a causa del Covid però, questo requisito è stato reso molto flessibile, e, ad oggi, è preferibile portare semplicemente una breve presentazione di una sola attività, magari quella più recente, che quindi si ricorda meglio, oppure quel corso che ci ha segnato di più rispetto ad altri.
“Siamo diversi e l’esame ci valorizza per quello che abbiamo fatto in cinque anni.”
-Luca Mezzaroma
Attenzione però, non c’è da confondere i P.C.T.O. con i crediti formativi…
Siamo diversi!
Veniamo così all’ultimo nodo da sciogliere: Qual è la differenza tra crediti formativi e P.C.T.O.?
Anche se dovrebbero averlo già specificato i coordinatori di classe ad inizio anno, rinfrescarvi la memoria non farà male. I crediti formativi sono, letteralmente, dei crediti che dipendono dalla media scolastica finale dello studente e dalle attività esterne, legate all’istruzione, che l’alunno ha svolto privatamente.
“I crediti formativi dimostrano quanto sia poliedrico uno studente, che non è solo concentrato sullo studio, ma anche su altro. Attività che danno crediti sono, ad esempio, corsi d’inglese e il volontariato.”
-Luca Mezzaroma
Sono completamente diversi dai P.C.T.O. che, invece, sono esclusivamente competenze ed abilità.
Nel pratico, queste certificazioni, aumentano di un punto il numero di crediti ottenuti a fine anno, per un totale quindi di tre – qui il liceo scientifico si fa sentire – da aggiungere al voto totale della maturità. Entrambi però hanno lo stesso scopo: in un contesto scolastico nel quale tutti impariamo le stesse cose, questi due progetti ci permettono di avere un’identità, una presentazione di quello che siamo e che vorremmo essere.
Scritto da: Zahra 5F, Alessandro 5A