Officina dell’arte: Christm-Art Attack
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Bohémien” – Pinguini Tattici Nucleari
È giunto il momento in cui, dalle profondità del garage, fuoriescono le più strane decorazioni natalizie che l’uomo abbia mai visto, insieme al simbolico arbusto in simil-plastica conosciuto anche come Albero di Natale. Ma non basta una sterile pianta a rievocare il mood natalizio, quindi ecco che arriva, in vostro disperato soccorso, questo articolo. Prendete carta colorata e penna, perché con una serie di attacchi d’arte sarete voi, in primis, a creare il Natale dentro le mura di casa.
Fil Rouge
Chiunque ha un gigantesco albero di Natale, condito dalle migliori decorazioni disponibili sul mercato ed illuminato perpetuamente da migliaia di lucine colorate, che, in confronto, l’albero di Piazza Venezia è una torcia elettrica quasi scarica. Ma nel caso vogliate qualcosa di un po’ più sobrio, e comunque cool as f**k, iniziate a racimolare una stampella vecchia, del filo rosso e un paio di palline natalizie. L’idea è quella di creare degli ingegnosi decori fatti dalla stampella avvolta nel filo rosso, da cui pendono le due palline, legate e contro legate per evitare spiacevoli incidenti.
A cosa serve questo affare?
Ovviamente è un regalo dell’ultimo minuto ai vostri parenti, che lo adoreranno perchè troppo occupati a pensare allo sforzo che avrete fatto nel mettere insieme, in sostanza, na’ stampella, n’ filo e du’ palle.
Ektørp fatto in casa
Avvertenza: la prossima idea regalo, stile catalogo Ikea, prevederà un dispendio di tempo maggiore rispetto alla precedente, ma non fatevi intimorire perché il risultato è garantito…spero.
Il nome dell’opera è Nano Ektørp, un simpatico fermacarte, soprammobile o psicoterapeuta che plasmerete con le vostre stesse mani. Prendete una pallina di polistirolo, sotto Natale ogni negozio di casalinghi ne è strapieno e sarà felice di vendervene uno stock da cento pezzi per pochi spiccioli.
Poi ricopritela completamente con colla di qualsiasi tipo: a caldo, stick o saldata con ferro. A questo punto prendete il cotone, che di solito utilizzate in combo con l’acqua ossigenata per fermare emorragie, ed applicatelo sulla palla: il nano prende forma. Poi, con della stoffa rossa ricavata da un calzino o, se siete dei borghesi come Renoir e Manet, comprata in una sartoria, create il cappellino di Ektørp. Da qui ci sono due scuole di pensiero: quella di chi, per fare gli occhi usa l’Uniposca, e chi, come me ovviamente, si imbarca in una specie di Odissea per cercare due occhi di plastica cartooneschi. L’oggettucolo è pronto: al Nano – che ricorda terribilmente Marx – manca solo un nasino che potrete ottenere da una pallina di carta colorata della tonalità che più vi piace, o dal tappo di una Coca-Cola, poi potrete farci ciò che volete.
Altro regalo dell’ultimo minuto? Un amico con cui parlare? Essere su cui scaricare la vostra ira?
A voi l’ardua sentenza. Dopo questa carrellata – due – di attacchi d’arte – sempre due -, potrete ritenervi soddisfatti, e magari la vostra creatività verrà stimolata a tal punto da farvi ideare altri gingilli in Porta Portese style.
Scritto da: Alessandro 5A