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Sui banchi di scuola

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Notte prima degli esami” – Antonello Venditti

Quando si parla di scuola, c’è un’associazione automatica che il nostro cervello fa: un’immagine con una lavagna, delle sedie e soprattutto dei banchi. Non è un caso se ogni volta che gli adulti ci parlano della loro adolescenza, spesso iniziano il loro discorso dicendo:

 “Quando ero anche io sui banchi di scuola…”

Probabilmente, non ci siamo mai soffermati a riflettere su quanto siano effettivamente stati importanti nel corso degli anni scolastici. Hanno avuto la funzione di cuscino nei momenti di stanchezza più estrema – scomodi, concordo, ma ci si arrangia -. Oppure di foglio da disegno – anche se, si sa, la carta è sempre la soluzione migliore! -. Ma anche di complici, quando dovevamo ripassare altre materie di nascosto. Insomma i banchi sono davvero parte della nostra storia, scolastica e non, anche se li conosciamo poco. Mi sembra sia il caso di stringere una vera amicizia, per tutte le volte in cui ci hanno aiutato!

Storia di un’istituzione

Partendo dal presupposto che per moltissimo tempo l’istruzione è stata un privilegio di cui solo pochi potevano usufruire – privatamente -, i primi banchi che osserviamo sono risalenti al Seicento. Erano costituiti da panche dotate di un lungo piano per scrivere fissato al pavimento. Insomma, a occhio e croce sette o otto persone erano sedute, tutte insieme appassionatamente, l’una accanto all’altra. So cosa state pensando:

“Io, a malapena, sopporto il mio compagno di banco, figurati se ce n’avevo altri cinque”.

Il più grande difetto di queste panche è che non avevano lo schienale, lascio immaginare a voi il mal di schiena che potevano avere gli studenti a fine lezione. Per questa ragione, a metà Ottocento – meglio tardi che mai – qualcuno si rese conto che le condizioni della scuola non erano idonee per uno studio efficace e confortevole. Pertanto, furono progettati dei banchi con lo schienale e proporzionati al corpo di chi doveva sedercisi, in modo da garantire equilibrio e comodità

Verde speranza

Vi è mai capitato di vedere dei banchi verdi, alle elementari o alle medie? 

Davano nell’occhio proprio per il loro colore che magari poteva sembrare insolitoEppure c’è una ragione anche a questo: il verde, infatti, oltre ad essere un colore tranquillizzante e che dà concentrazione, è anche quello dei prati e delle piante. È in grado, perciò, di rasserenarci e di migliorare la nostra attenzioneCome se non bastasse, verde è anche il colore della speranza, e, a scuola, ne abbiamo davvero bisogno!

Disaccordo sulle rotelle

I banchi a rotelle

I celebri banchi a rotelle

C’è una grande diatriba su chi è favorevole e chi no ai banchi con le rotelle. Sono ufficialmente entrati nella quotidianità di alcune scuole dopo il Covid-19 per garantire un distanziamento adeguato. Quando non sono bloccati, però, è molto frequente che vengano usati impropriamente e soprattutto che il loro vero scopo non venga raggiuntoQuanto alla comodità, non brillano proprio per questa caratteristica, visto che se si vuole tenere un libro e un quaderno sul banco, bisognerà per forza sacrificare uno dei due. Tuttavia, se ci pensiamo bene, hanno un loro perché: ci ricordano un momento delle nostre vite che non dimenticheremo mai. A questo punto, sono certa che i banchi avranno assunto molta più importanza ai vostri occhi, proprio perché li avete conosciuti meglioMa se così non fosse, cercate ugualmente di trattarli bene: se lo meritano! 

Scritto da: Benedetta, 3G