Popcorn del Week end: Fuori dalla mia palude
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “All Star” – Smash Mouth
Molti di noi non erano ancora nati, ma la storia del cinema era già stata segnata per sempre. No, non stiamo parlando né delle Fate Ignoranti, né di Zoolander, ma ma di Shrek. – Zan zaaan. – Ad una prima visione, questo film potrà sembrare banale, ma è un falso mito, una fake news e luogo comune da sradicare assolutamente.
C’era una volta in Campania
Per cominciare, parleremo della trama.
Il regista ha avuto un’illuminazione durante la scrittura del film: invece di usare i 60 milioni di dollari di budget per animare una banale favoletta, si è inventato, di sana pianta, una storia ispirata ad un uomo, che ha conosciuto durante un soggiorno a Mondragone. La storia però è semplice: un onesto cittadino si ritrova la casa occupata da degli scherzi della natura, e, per liberarla, sfrutta le sue doti di ex pugile e salva una principessa da un castello, perché il sindaco gli convalidi l’atto di proprietà. Ma essendo ispirato anche ai film dei fratelli Vanzina, c’è il classico misunderstanding italiano: a causa di una maledizione, la principessa, durante la notte, rivela la sua vera forma di mondragonese. Tra i due scocca l’amore e celebrano le loro nozze con una cerimonia che durerà più di 5 lustri. – Tipico.–
Palude di cultura
Per l’ideazione dei personaggi secondari, il team di scrittura ha fatto un grande lavoro di ricerca e silenzioso citazionismo. Il primo a cui pensiamo è, ovviamente, il simpatico Ciuchino, tacito riferimento a Tyler Durden di Fight Club, poiché come lui, è solo un’allucinazione del protagonista. Per sfogare la sua ira, il suo subconscio genera un personaggio talmente fastidioso, da rendere la violenza una soluzione parzialmente legittima. Poi abbiamo Lord Farquaad, che probabilmente avrete riconosciuto tutti: è Danny Zucco, il leader dei T-Birds e protagonista di Grease. Come il biker, anche Lord Farquaad ama cavalcare, che sia un cavallo, una moto o una macchina, poco importa. Ultimo, ma non per importanza, abbiamo Zenzy, l’omino di pan di zenzero, torturato e seviziato da Danny Zucco e creato dall’unico ed inimitabile…
“Uomo focaccina, che vive nella farina.”
-Catchphrase di Zenzy
Per il suo background travagliato, anche se purtroppo andato perduto, e per la sua tendenza a ripetersi spesso, è chiaramente ispirato a Forrest Gump, simbolo del sogno americano.
Io come Shrek
Chiudiamo con un dettaglio che pochi sanno: Shrek, in realtà, è un orco. Dopotutto è grande, grosso e puzzolente, inoltre per enfatizzare l’idea che egli sia un personaggio cattivo, è di colore verde brutto, che il nostro cervello – grazie a mamma Disney – associa automaticamente a qualcosa di negativo.
Ma Shrek adora essere un orco.
Va fiero della sua natura e accetta tutto il pacchetto; poi è così figo che invece di cambiare carattere per la sua amata, fa il contrario e spinge lei ad accettarsi. E questo è il più grande insegnamento che si nasconde dietro alla sua storia: riuscire ad accettarsi per come si è veramente, senza fronzoli o senza badare al giudizio degli altri. Quindi, la prossima volta che avrete una crisi perché pensate di avere le gambe troppo corte, i capelli troppo rossi, o lo sguardo troppo attraente, prendete ispirazione dall’orco più sexy della palude.
Scritto da: Dora, Alessandro 5A