Ma io cosa posso fare?
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Cuore (1992)” – Jovanotti
Martedì 15 novembre sono venuti a trovarci in succursale I ragazzi di via D’Amelio, che ci hanno parlato della mafia come nessuno aveva fatto prima.
Si tratta di una nuovissima iniziativa, fondata a Luglio, composta da 40 ragazzi da tutta Italia che si occupano di un progetto: Capaci di combattere la mafia. Di che si tratta?
Capaci di combattere la mafia
La prima cosa che hanno detto, appena arrivati, è che sono solo ragazzi, non sono esperti, e forse proprio per questo sono riusciti a parlare di mafia in modo diverso da come si fa di solito: meno accademico e, sicuramente, più intrigante. Nonostante la poca esperienza, sono convinti che si possa fare qualcosa e che combattere la mafia – anche nel proprio piccolo – non sia un’utopia, ma una responsabilità di tutti. Per iniziare, si sono posti una domanda: Ma io, ragazzo/cittadino, cosa posso fare concretamente contro la mafia?
Perché parlare di combattere la mafia è facile, ma capire come farlo, da semplici cittadini, non tanto. Il primo passo è riconoscere che, purtroppo, si tratta di un fenomeno radicato nella nostra quotidianità, nonostante non sembri.
“Il contesto mafia c’è, non lo si percepisce, e per questo è più pericoloso.”
-Saverio, uno de I ragazzi di via D’Amelio
Sicuramente si sente più a Sud che al Centro o al Nord, ma non per questo significa che non c’è anche qui. L’obiettivo che si pongono i ragazzi è quello di renderci più consapevoli, per combattere, così, la mafia.
Mafia e quotidianità
Che vuol dire che il fenomeno è radicato nella nostra quotidianità?
Sembra assurdo, ma la mafia ha il suo controllo su un manipolo di cose più ampio di quello che si pensa. Se dico che il fenomeno controlla lo spaccio di droga nessuno si scandalizza, ma se vi dicessi che si occupa anche di traffici illeciti di animali? O di opere d’arte? O di benzina? – Immagino che, in questo caso, qualche faccia stupita la otterrei. – A questo proposito, i ragazzi hanno dedicato un manuale che si può trovare sul loro profilo Instagram, che contiene una sezione chiamata “Lo sapevi?”, in cui parlano proprio degli affari di cui si occupa la mafia che meno ci si aspetta. Il corpo centrale, però, sono i cinque consigli, ed è qui che troviamo una risposta alla domanda iniziale: come possiamo combattere la mafia.
Si tratta di cinque dritte che riguardano la nostra vita di tutti i giorni e che, se poniamo un po’ più attenzione, possiamo seguire.
Perché?
I ragazzi ci hanno tenuto ad approfondire un aspetto importante, in occasione del dibattito che si è creato con gli studenti: devono essere questi i nostri problemi fondamentali?
La risposta potrebbe essere riassunta con un altra domanda: se rimaniamo tutti indifferenti, chi se ne occupa?
I ragazzi hanno ribadito il fatto che, nonostante non sembri, è un problema molto presente in Italia e, anche se ora pensiamo non ci riguardi, un giorno potremmo trovarcelo di fronte, ad esempio nell’occasione di aprire una nostra attività commerciale. Perché anche scappando dai posti in cui il problema è più radicato non si risolve nulla e, soprattutto, non è giusto essere condizionati da un qualcosa che non dipende da noi. Come disse il nostro amato Johnny:
“Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi.”
– J.F. Kennedy
Questo non significa che da un giorno all’altro dobbiamo diventare i nemici numero uno della mafia e fare tutto il possibile per contrastarla, in fondo siamo solo ragazzi. Qualcosa, però, si può fare, così come hanno fatto I ragazzi di via D’Amelio. Non pretendono di sventare la mafia, ma hanno iniziato un percorso e il manuale è un inizio.
Scritto da: Margherita, 5