Guarda in camera: quando la volpe arriva all’uva
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Fairytale”- Alexander Rybak
Alcuni film nascono per infondere un po’ di fiducia nell’umanità, quando se ne perde troppa; se solo esistesse qualcuno di abbastanza altruista, coraggioso, forte, brillante da aiutare chi ne ha bisogno… Magari una volpe, con un cappello e una piuma in testa, disposta a rubare l’uva dei ricchi per darla ai poveri. La Disney sembra non essere andata troppo lontana dalla verità: il Robin Hood, scaltro come una volpe, è esistito davvero ed è sepolto da qualche parte nel Warwickshire – nome difficilissimo ma siamo più o meno vicino a Birmingham, Inghilterra-.
Testa di volpe
Tra le ipotesi, si dice che Robin Hood fosse le pseudonimo di Roger Godberg, un contadino accusato di vari crimini – tra cui incendi, furti, qualche omicidio, proprio come Robin Hood – , che per pura comodità e accuratezza storica immagineremo come Russell Crowe al posto della volpe Disney.
Dopo anni di congetture, mai troppo convincenti, su possibili Robin Hood, lo storico David Baldwin si è dichiarato abbastanza sicuro di aver trovato quello giusto per un articolo del Daily Mail.
“Robin Hood è un personaggio composito che ha preso caratteristiche in prestito da altre storie di fuorilegge e le ha aggiunte alla sua. Ci sono diversi fuorilegge le cui storie hanno contribuito alla creazione della leggenda”.
-David Baldwin
Più che un personaggio storico, è un ideale, una speranza, ma secondo Baldwin, le gesta di Roger Godberg sarebbero davvero la base del mito.
Nemico innocente
In fondo, troppe coincidenze diventano una verità: oltre ai crimini commessi, Robin e Roger condividono anche il periodo storico in cui sono vissuti. Entrambi sono nati nel 1200. Godberg non ha resistito 140 anni, come narra la leggenda, ma dal 1230 a qualche anno prima del 1300 e si dice guidasse un’intera banda di criminali insieme a Walter Devyas, il “Little John” dei film – nel cartone, Little John è l’orso vestito come Robin-.
Tanto amato quanto odiato e per ogni colpo riuscito c’era un problema con uno sceriffo delle zone tra il Nottinghamshire, il Leicestershire e il Wiltshire, fino a quando non fu definitivamente arrestato dallo sceriffo di Nottingham e imprigionato. Si dice avesse preso parte ad una ribellione contro la monarchia e nessuno lo odiava più dei ricchi aristocratici inglesi: nessun lieto fine per il vero eroe popolare di questa storia, qui la Disney si è sbagliata di grosso. Ma, in fondo, se noi lo chiamiamo “eroe”, Prince John il leone lo definirebbe semplicemente “criminale”. Robin era amato, sarà sempre amato da tutti e si sa: quando la volpe non arriva all’uva, dice che è acerba.
Scritto da: Alice 5D