Buco di luce all’Orto Botanico
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “A Head Full of Dreams”- Coldplay
Trastevere è un quartiere che conosciamo come le nostre tasche, ma ci siamo resi conto solo ora che lì, nelle tasche, c’era un buco: l’Orto Botanico.
Esiste vagamente nella mente di chi è solito uscire a Trastevere, ma non è mai focalizzato o localizzato nello spazio.
Fatto sta, che si trova vicinissimo alla succursale del Liceo Kennedy – la nostra scuola – ed è un posto bellissimo per ritrovare la pace dei sensi: tutti possono entrare, non soltanto i fan sfegatati delle Gimnosperme.
Da oggi 19 novembre, questo spazio si veste di emozione e resta aperto anche la sera per un percorso tanto immersivo quanto instagrammabile: un progetto che sarà conosciuto fino all’8 gennaio come Incanto di luci.
Da Berlino a Roma, Beppe
L’idea di decorare giardini con installazioni luminose nasce, grazie a DEAG, presso l’Orto Botanico di Berlino nel 2016, con il nome di Christmas Garden; viene poi esportata, per il grande successo, in numerose città di tutta Europa, come Parigi, Barcellona, Windsor, Francoforte e, infine, anche a Roma.
A DEAG si è aggiunta IMG – un’altra multinazionale che si occupa di spettacolo -, e qui in Italia insieme a Belt Events, all’Università “La Sapienza” e all’Orto Botanico di Roma, collaborano per rendere tutto questo possibile.
“L’obiettivo è quello di suscitare meraviglia nei bambini, che sanno rimanere incantati, ma anche negli adulti che hanno sempre più voglia di vivere emozioni forti e, forse, quasi dimenticate.”
-Silvia Dorigo, partner locale di Belt Events
Noi del YCB abbiamo avuto l’opportunità di prendere parte all’evento di apertura riservato alla stampa, dove abbiamo conosciuto i responsabili e creatori di questa magia.
Durante un piccolo discorso iniziale ci viene persino detto che tantissime persone, da tutta Europa, stanno organizzando viaggi a Roma per poter assistere a Incanto di luci: la versione romana potrebbe attrarre la stessa quantità di visitatori che hanno già visto i giardini di Berlino? – Risposta breve: sì. –
Lucciole e lanterne
Sicuramente, questo chilometro e mezzo di percorso è una scoperta continua.
Se la prima installazione – cattedrale di luci– sembra suggestiva, tanto da farci pensare di dare un’occhiata prima dell’apertura delle transenne, aspettate di arrivare alla foresta di bambù e ne riparliamo.
Il buio e il fumo qui non permettono di vedere altro se non i raggi di luce verde che arrivano da qualche parte, lassù, e scendono fino a terra: una foresta di luci nella foresta vera, che si colloca tra prati musicali e arbusti pieni di lucciole artificiali –visto che non se ne trovano più di vere-.
Parte del percorso è inevitabilmente dedicato alla sostenibilità, all’attenzione verso la natura che viviamo: un albero ci ha ricordato che “La felicità è nelle piccole cose”. – Alessandro ci tiene a sottolineare che è una palese citazione ad una canzone dei PTN. –
Forse contraddittorio se pensiamo alla quantità di energia impiegata per dare vita alle opere luminose, ma gli organizzatori ci tengono a precisare che il loro impatto ambientale è limitato: è stato tutto realizzato in pieno rispetto della transizione ecologica già in atto e degli ambienti naturali a disposizione nell’Orto Botanico.
In più, tutte le luci, studiate e progettate dal light artist Andreas Boehlke, sono a LED per ridurre notevolmente il costo della bolletta.
Uno in più
Durante tutta la durata dell’evento e dopo qualche chiacchiera con vari colleghi, ci siamo accorti di una cosa: eravamo gli unici ragazzi presenti.
Niente di troppo strano in realtà, visto e considerato che si trattava di una serata dedicata solo alla stampa.
Per mere questioni anagrafiche, non siamo ancora dei giornalisti a tutti gli effetti, ma con gli accrediti di voicebookradio.com ci viene data la possibilità di vivere ogni evento come se già lo fossimo.
E proprio per questo vogliamo rispondere alla fatidica domanda: devo andarci?
Se non si fosse ancora capito, certo che sì: Incanto di luci prende qualcosa di estremamente vicino a noi – l’Orto Botanico appunto – e gli dona un motivo in più per essere visitato.
Camminare in questo spazio verde decorato da migliaia di giochi luminosi – che danno vibes estremamente natalizie -, cullati da dolci melodie in diffusione, è una delle esperienze a tempo limitato che merita sicuramente l’organizzazione di un viaggio last minute a Roma.
E poi, è romantico abbestia.
Scritto da: Alice 5D, Alessandro 5A