Oltre il prof: Il Virgilio dei nostri tempi
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Firelink Shrine” – Motoi Sakuraba
Parlare di italiano e latino è come aprire un vaso di Pandora, da cui escono due mondi infernali, dove spesso è difficile orientarsi.
Ed è qui che entra in gioco il protagonista di questo Oltre il prof: chi meglio di Virgilio Irmici per guidarci nella selva oscura di queste due materie?
Avviso ai lettori: per leggere le citazioni, dovete immaginare una voce così vellutata e serena, che, probabilmente, potrebbe placare uno scontro tra ultras, se passata al megafono.
Dal Limbo alla classe
La prima cosa che ci siamo chiesti, facendo la conoscenza del professor Irmici, è stata la ragione per cui ha deciso di fare l’insegnante.
“A me piace lo studio quando si tramuta in comunicazione; in altri termini, mi piace condividere conoscenze ed idee in modo, se volete, un po’ dialogico e platonico […] e quindi dato che amo studiare condividendo, questo non può che essere il mestiere adatto.”
-Virgilio Irmici
Ed infatti è una persona molto propensa al dialogo, con una straordinaria capacità di ipnotizzare chiunque lo ascolti. – Come tutti i buoni romani deve aver studiato l’ars oratoria. –
Da sempre interessato all’antichità classica ed al modo in cui la nostra cultura si è modificata, il giovane Virgilio è diventato un filologo e un classicista.
L’importanza dell’importanza…
Luogo comune del giorno: chi non vorrebbe scappare da una leggerissima lezione di latino?
Beh, sicuramente non i suoi studenti:
“Ho sempre puntato a comunicare l’importanza di ciò che spiego […] e non l’utilità.”
-Virgilio Irmici
Quando abbiamo parlato del modo in cui il professore spiega e cerca di far appassionare noi studenti a delle materie non sempre digeribili, le nostre bocche si sono spalancate e finite per terra.
Il suo punto di vista, infatti, è quello di sottolineare l’importanza di entrare a contatto con fatti, pensieri e parole che hanno segnato la nostra storia, piuttosto che cercare un riscontro pratico nel loro apprendimento.
“Noi studiamo Dante per Dante.”
-Virgilio Irmici
Alla fine nella vita c’è altro oltre alle ragioni “terra terra”, e nessuno studierebbe la Divina Commedia semplicemente per poi citarla nei temi o nelle discussioni, infatti la studiamo perché…
…e l’importanza dell’unicità
…Perché è la storia di un viaggio fantastico, inventata da una persona che ce la racconta nei minimi dettagli, e che riesce a farci credere sia accaduto realmente.
“Quello che non bisogna fare, a mio parere, è minimizzare o rimuovere l’eccezionalità, di per sé ogni periodo storico è eccezionale.”
-Virgilio Irmici
Così possiamo collegarci all’ultima chicca prima di uscire dalla sfera scolastica: banalizzare è l’errore più grande che si potrebbe fare insegnando.
Dobbiamo sempre ricordarci che alla fine tutto può essere riconducibile ad una semplice definizione da manuale.
L’importante è constatare l’unicità delle cose che apprendiamo, ed apprezzarle proprio per questo motivo.
“Un corso di italiano non è altro che un percorso, un viaggio in terre ignote.”
-Virgilio Irmici
Inaspettate lacrime
Fuori dalle vesti di professore però, chi è Virgilio Irmici? – Momento di suspance. –
Iniziamo dicendo che è un grande appassionato di cinema, ma in modo decisamente originale.
“Amo moltissimo il cinema […] anche se non di rado tendo a coltivarlo in maniera solitaria.”
-Virgilio Irmici
Ovviamente la domanda successiva è stata quale fosse il suo film preferito, aspettandoci magari un film di qualche autore russo disponibile solo in lingua originale con sottotitoli in inglese.
E invece ci ha sorpreso:
“Non ho un vero e proprio film preferito ma posso dirvi questo:
ho visto per la prima volta “La dolce vita” alla vostra età e mi piacque ma in modo convenzionale […], qualche tempo fa invece l’ho rivisto e mi sono commosso fino alle lacrime.”
-Virgilio Irmici
Consigli per la lettura
Una delle ultime cose che abbiamo chiesto al prof è stato un consiglio: ovvero quale libro, secondo lui, è un must per dei ragazzi della nostra età.
Senza pensarci due volte, la risposta, per noi originale ma per lui banale, è stata l’Iliade.
“È un libro da leggere e rileggere, facendosi un problema nel caso non lo si apprezzi.”
-Virgilio Irmici
Mentre invece un libro, di cui non vogliamo spoilerare la trama, che secondo lui sarebbe in grado di lasciarci qualcosa, è “Altri libertini” di Pier Vittorio Tondelli, scelta a nostro parere più che azzeccata. – Capirete voi il perchè. –
IL dilemma finale
Abbiamo chiuso col botto grazie ad una domanda nata da un simpatico aneddoto, che il nostro Riccardo sarà felice di raccontarvi al bar davanti un caffettino.
Il professore, che quando aveva la nostra età ha vissuto nel boom dei videogiochi, cosa ne pensa? – Bel siluro che abbiamo tirato eh. –
“Diciamo che nonostante tutto, un po’ come direbbero gli inglesi, io soffro di backwardness, non mi sono appassionato ai videogiochi né tantomeno ai social […] però comunque sono espressioni della creatività umana, quindi dico beati coloro che riescono ad apprezzarli.”
-Virgilio Irmici
Eh già, non siamo ancora psicologicamente pronti per vedere gli insegnanti che inseguono il trofeo di platino su Dark Souls 3, ma di sicuro possiamo provare a rispondere all’infinito scontro tra videogiochi e Dante Alighieri. – Zan zaaan. –
Provare e basta, perché da entrambi i lati si nasconde un velato strato di ipocrisia, dovuto alla rapidità con cui la tecnologia videoludica ha fatto capolino nella nostra cultura.
Così si è conclusa la nostra chiacchierata con il professor Virgilio Irmici, nonostante saremmo potuti rimanere lì per ore ed ore a discutere del più e del meno.
Se beati sono quelli che riescono a comprendere i videogiochi, allora beati anche voi che l’avete come docente.
Scritto da: Riccardo 3E, Alessandro 5A