Chi è il rappresentante d’istituto?
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Happy Together” – The Turtles
A breve al Liceo Kennedy si svolgeranno le tanto famose ed attese elezioni dei rappresentanti d’istituto.
Come ogni anno però, ci si ritroverà a votare senza un criterio.
O meglio, il criterio c’è ed è riassumibile in una frase:
“Ma che me frega, tanto so tutti uguali. Però, questo me sta più simpatico, je do er voto mio”.
Si mette una bella crocetta ed arrivederci; senza nemmeno avere la pallida idea di quale sia il ruolo, o il compito, di questa figura all’interno dell’apparato scolastico.
Ammetto che anche io votavo con questa mentalità, almeno fino a quando non ho scoperto l’importanza del rappresentante d’istituto.
Già, a quanto pare non è semplicemente un modo per diventare popolari e raggiungere il massimo della notorietà al liceo…
Votare è un diritto ed un dovere, di cui si deve usufruire coscientemente.
Quindi, idee chiare o non, su chi dare il proprio voto, è fondamentale conoscere chi stiamo andando a votare, il suo ruolo e i suoi compiti, perché, al di là di tutto : un rappresentante d’istituto rappresenta in primis noi studenti.
Il Consiglio d’Istituto
Prima di scoprire questa figura, ho l’obbligo di parlarvi di un organo fondamentale: il Consiglio d’Istituto o anche C.d.I.
In breve: se una scuola funziona, è perché il Consiglio d’Istituto lavora bene.
Tranquilli, ora vi spiego di cosa sto parlando…
Il C.d.I è un organo composto da 19 componenti:
- il Dirigente Scolastico – ovvero, la nostra Preside–
- 8 rappresentanti dei docenti,
- 4 rappresentanti dei genitori,
- 4 rappresentanti degli studenti,
- 2 rappresentanti del Personale ATA.
Per capire meglio come funziona il misterioso Consiglio d’Istituto ho consultato l’ex rappresentante del Liceo Kennedy, Dora Bruni, che durante il suo mandato ha ideato il progetto – direi, anche riuscito coi fiocchi– dello Young Creative Blog:
“È un consiglio durante il quale si discute di tutto ciò che riguarda l’istituto. Dai fondi scolastici e i modi in cui vengono usati questi soldi, alle iniziative e progetti che vengono proposti”.
-Dora Bruni
I compiti del Consiglio d’Istituto sono vari, ma sappiate che si occupa principalmente della gestione e della trasparenza amministrativa.
Chi sei? Cosa fai?
Dopo questa piccola parentesi, è il momento di capire chi è il rappresentante d’istituto.
“È quella figura eletta come portavoce degli studenti di un’intera scuola; uno sportello sempre aperto agli studenti. Qualcuno che c’è ed è pronto ad aiutarti, qualsiasi sia il problema inerente alla scuola”.
-Dora Bruni
È un vero proprio leader che tutela i diritti degli studenti e ha l’obbligo di presentare gli interessi, le necessità, le richieste e i pareri degli alunni, specialmente quando vengono indetti i C.d.I.
Ora capite perché ho dovuto parlarvi prima del Consiglio di Istituto?
Un buon rappresentante cura il rapporto tra gli alunni e le altre parti della comunità scolastica, che possono essere i docenti, il personale ATA o la dirigenza.
Il rappresentante degli studenti deve adempiere a una marea di compiti ed organizzare banali eventi in discoteca o creare gadget non sono tra questi.
Diciamo che quelli sono più “obblighi” che gli abbiamo attribuito noi studenti negli anni…
Deve tenere sempre informati gli studenti sulla gestione e sui problemi della scuola.
Ecco perché ha l’obbligo di convocare e coordinare i comitati e le assemblee d’istituto, che contrariamente a ciò che si pensa, sono molto importanti.
Solo grazie alle assemblee, dove gli studenti imparano a conoscersi l’un l’altro, condividendo opinioni e pareri, che si crea un senso di unità studentesca.
Il dialogo è fondamentale; e questo non significa parlare solo ed esclusivamente di cose serie, anche se fa parte dei compiti del rappresentante promuovere attività studentesche alternative e formative.
I lati positivi e i lati negativi
“Ma te conviene veramente fa’ il rappresentate d’istituto? Guarda che è una faticaccia eh! Ti prenderà n’sacco de tempo…”
Me li immagino un po’ così i commenti dei miei amici se mai avessi scelto di candidarmi come rappresentante d’istituto.
Fortunatamente c’è Dora, che è riuscita a darmi una risposta esaustiva alla domanda: quali sono i lati positivi e i lati negativi dell’essere un rappresentante d’istituto?
“Guardando anche il meraviglioso andamento del nostro blog, direi innanzitutto la soddisfazione di dar vita a dei progetti a cui tieni. Ma non solo, essere stata rappresentate d’istituto è stata una bellissima esperienza formativa.”
-Dora Bruni
Ricoprire un incarico del genere è accettare una nuova sfida.
Aiuta a crescere sotto ogni punto di vista perché ci pone di fronte a nuove situazioni che mai avremmo pensato di poter affrontare.
Per quanto riguarda i lati negativi, scegliere di rappresentare più di 800 studenti è sicuramente una grande responsabilità.
“I ragazzi dimenticano di essere molti e non quattro gatti. Quando succedeva qualcosa, in caso di problemi, mi ritrovavo con centinaia di messaggi tartassanti. Quanti pomeriggi ho passato cercando di rispondere a ciascuno di loro! E tu sei lì che non puoi accontentare tutti e cerchi semplicemente la soluzione migliore.”
-Dora Bruni
Senza un po’ di comprensione, un rappresentante d’istituto può finire per sentirsi solo ed incompreso.
Ecco perché, come ribadisce anche Dora alla fine del suo discorso, è importante ascoltarsi e collaborare.
Solo così si può vivere in un ambiente sereno e realizzare qualcosa di concreto all’interno della propria scuola.
Abbiamo capito quindi che essere rappresentante non è un’occasione per avere il proprio nome sulla bocca di tutti… o meglio, non solo!
Accettare di ricoprire un incarico del genere, significa voler sacrificare se stessi, mettersi da parte, perché si vuole rappresentare quel tutti e la sua eterogeneità di idee ed opinioni.
Forse dovremmo smetterla di vedere il rappresentante d’istituto come una semplice figura che aleggia tra le mura della scuola…
E prendere coscienza del fatto che ricopre una delle posizioni più importanti all’interno dell’istituto, che ci rappresenta sempre e comunque e lavora per tutti noi studenti.
Scritto da: Zahra, 5F