Pennellate a ritmo
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Mind Over Matter (Reprise) – Young the Giant
La musica è una presenza costante nella nostra vita e, volenti o nolenti, la ascoltiamo in continuazione: dalle canzoni di sottofondo delle serie tv alla suoneria di un telefono.
A volte ci fa anche compagnia durante lo studio e, chissà, magari qualche dipinto del vostro artista preferito è stato realizzato con una bella canzone di sottofondo.
La musica è molto legata all’arte, tanto da esserne una forma stessa. È possibile, quindi, associare una canzone a un’opera d’arte, e viceversa?
Il collante
La risposta è sì e per questo dobbiamo ringraziare principalmente quattro persone: Alfio Quarteroni, Paola Gervasio, Daniele Cassani, tre docenti di analisi numerica, e Marcello Morandini, artista.
È partito tutto da Morandini, o meglio, da un musicista che, guardando una sua opera, disse che ciò che vedeva gli ispirava delle note. L’artista, interessato al legame tra arte e musica, propose l’idea a Cassani e da lì partì il progetto.
Così, l’Università dell’Insubria, con la Riemann International School of Mathematics, ha sviluppato la RISApp, che sarà disponibile per Ios e Android.
Ma com’è possibile fare una cosa del genere?
Qui entra in gioco la matematica, che fa da collante al tutto: i tre docenti si sono messi al lavoro per sviluppare un algoritmo in grado di mettere in relazione arte figurativa e composizioni musicali.
Il problema era individuare il grado di coincidenza tra le due forme d’arte e, quindi, un codice che le accomuna. Bisognava scegliere il criterio matematico più giusto, senza dare chiavi di lettura troppo soggettive, o il lavoro rischiava di essere influenzato dai gusti personali dei tre matematici.
Quadri musicati
Dopo tanto studio, arrivarono a un risultato e resero possibile quello che fino a poco prima era solo un sogno: associare una canzone a un dipinto.
In questo modo, scoprirono che alcuni lavori di Morandini sono molto simili alla musica di Mozart, Morricone e Gershwin. Sorprendente, no?
Ora come ora, l’applicazione ha una decina di opere in archivio, ma l’obiettivo è quello di collaborare con i musei e, attraverso la scannerizzazione di QR code, mettere in relazione artisti e opere.
Non solo, l’app ha tanto potenziale da poter immaginare diversi usi: capire come un musicista si comporterebbe davanti a un dipinto, o come una canzone in particolare potrebbe influenzare un determinato artista.
La cosa più sorprendente di tutti è il fatto che a rendere possibile una correlazione tra arte e musica sia stata proprio la matematica. Apparentemente troppo sterile per un compito del genere, è stata la chiave di questo legame.
Scritto da: Margherita 5D