Don’t Panic: scuola e come non andare bene
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “sc@ll@” – thasup, Tananai
Molto spesso ci viene detto che, a scuola, la cosa più importante da fare è impegnarsi per prendere buoni voti; per fare bella figura con i professori e con i genitori, e per riuscire ad entrare a medicina con più facilità.
Non so voi, ma a me, tutto questo, suona noiosissimo.
Permettetemi per un secondo di fare il vecchiaccio della situazione, dicendo che gli anni del liceo volano in un batter d’occhio e la cosa più importante è goderseli.
A questo punto quindi, come si fa ad allungare la permanenza in un posto così magico?
Esatto: tramite la bocciatura.
Notte notte
Non pensate che sia così semplice mettere in atto questo piano geniale, perché tutti vi daranno del folle.
Il primo passo è staccare.
A scuola, durante le lezioni, cercate qualsiasi distrazione per non ascoltare nulla, dal piccione che entra in classe al rumore delle penne a scatto; in questo modo avrete la testa più leggera a fine ora e vi sentirete rilassatissimi.
Quando avrete padroneggiato al massimo questa tecnica, potrete passare al livello successivo: esternate completamente la voce del professore e dei vostri compagni, posizionate quindi un giubbotto al centro del banco.
Così avrete creato un comodo e morbido cuscino su cui fare un sonnellino e recuperare il tempo passato a perfezionare questo piano; se doveste trovarvi accanto al termosifone potreste godere anche di un piacevole calduccio.
Sotto la media
Secondo le indicazioni del Ministero dell’Istruzione, tutti i voti sotto al sei sono considerati insufficienti, e con tre materie insufficienti il gioco sarà fatto.
Però a noi piace esagerare.
Per un registro di scuola coordinato alla bandiera della Roma, cercate di avere tutte le materie di colore rosso, tramite due comodi trucchi.
Alle interrogazioni puntate a far ridere la classe –e se va bene anche l’insegnante– con discorsi assurdi e fuori tema.
Magari qualcuno vi offrirà un panino al bar per avergli tirato su il morale, mentre il professore starà chiamando uno psicologo per aiutarvi. –ma solo quelli particolarmente gentili, gli altri non ci penseranno due volte a mettervi un due grande come Saturno.-
Nei compiti scritti, invece, per non consegnare uno sterile foglio bianco, che poi finirebbe con l’essere gettato, regalate al professore un simpatico origami: sarà un omaggio per la pazienza che porta nei vostri confronti –dopotutto vogliamo solo essere bocciati, non odiati-.
Corollario finale
In ultimo, ecco qualche piccolo extra.
Non vi venga in mente di sedervi ai primi banchi: stare in prima fila, mantenendo uno sguardo attento, porterà i professori a pensare che vi impegnate, nonostante gli insuccessi.
In questo modo rischierete che vi diano fiducia, mettendovi la sufficienza a fine anno.
Infine, per una perfetta riuscita dei precedenti passi, serve semplicemente molta creatività.
Questo requisito, seppur fondamentale, vi servirà solo per creare giustificazioni credibili, in modo tale da tenere a bada sia i professori troppo invadenti, sia i vostri genitori –anche se sarà molto più difficile gestire loro che i prof-.
Nel caso in cui abbiate seguito questa guida, in ognuno dei suoi passi, sappiate che mi spetta un compenso in denaro proporzionale ai benefici ricevuti.
Scritto da: Alessandro 5A