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8mm: film a singhiozzi

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “God save the Queen” – Queen

Sono giorni che non si sente parlare d’altro ed ogni mezzo di comunicazione sarà ancora monopolizzato dagli occhioni della regina più longeva della storia, almeno per il prossimo mese.

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E se qualcuno piange la scomparsa di Betty, altri pubblicano meme sul suo possibile incontro con Diana nell’aldilà – che, sicuramente, non è stato piacevole – o commentano in modo abbastanza distaccato il tutto:

“ È morta oggi una signora anziana che mi stava simpatica, ha fatto una vita bellissima piena di responsabilità, vivendo in castelli e spostandosi in carrozza. Mi dispiace per la sua morte, come mi dispiacerebbe per la morte di chiunque.”
-Alessandro Gassman

A prescindere dai soldi, la politica e la corona, anche Gassman sa che questa è la fine di una grande epoca di cui conosciamo soltanto la maestosa parte finale.

Confidenze

Chi ci ha dato il permesso di chiamarla Betty, se di lei conoscevamo a malapena i raffinatissimi completi abbinati? 

Esiste un modo per tornare indietro, conoscere il periodo storico nel quale è nata e la sua famiglia: si chiama cinema. Il film di oggi è dedicato a suo padre e si intitola “Il Discorso del Re”

Vorrei davvero trascrivere una bellissima citazione tratta dal film, ma credo sarà abbastanza complicato, dal momento che Re Giorgio VI era balbuziente

Colin Firth lo dipinge come un uomo turbato e frustrato da questa condizione, che non gli permette di essere il re forte di cui il suo paese ha bisogno, proprio nel periodo più buio.

Ma a salvarlo c’è sua moglie, la ribelle regina consorte, la quale trova una persona con metodi “non ortodossi e controversi” per curare la balbuzie da lei tanto amata.

Less is more

“Non sopportavo l’idea di una vita di giri, doveri pubblici o… Beh, una vita che non sarebbe più stata veramente mia. Poi ho pensato: balbetta così meravigliosamente bene, ci lasceranno in pace.”
-Elizabeth, regina consorte

Vivere a corte è complicato: i soldi e lo sfarzo addolciscono soltanto l’amara pillola del dovere. Ed è faticoso psicologicamente per chiunque; provate solo ad immaginare quanto inadeguato dovesse sentirsi Giorgio VI, il re scemo, mai sul pezzo.

Ma tra un faticosissimo, umiliante discorso e un altro, c’è solo una cosa in grado di farli sentire normali, anche per poco: il tempo dedicato alle figlie Elizabeth e Margaret

Le scene insieme alle bambine sono poche ma estremamente significative: mostrano il re come un papà affettuoso, un marito dolcissimo; un uomo normale, al quale piace scendere dal trono per giocare con le figlie.

L’inizio di una regina

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Il Discorso del Re va oltre il gossip e il non detto che dilaniano la famiglia reale da qualche anno a questa parte. 

Predilige l’umanità alla compostezza, l’amore sincero di un nucleo familiare qualsiasi ai giochi di eredità, le stanze con il camino ai grandi castelli.

E mostra la Betty nel suo momento più innocente, vulnerabile ma estremamente curiosa, intenta a giocare con le bambole e a guardare video con il padre.

Ancora non sapeva cosa le sarebbe successo da regina; ancora non sapeva che avrebbe zittito i politici di mezzo mondo occidentale. Eppure tutto è iniziato lì, in un film che lascia sempre a singhiozzi.

Scritto da: Alice 5D