25 Settembre: un chiodo che fa male
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Nuntaregghe più” – Rino Gaetano
Chi, come me, ha di recente assaporato l’ebbrezza del dire “Sono maggiorenne”, avrà potuto constatare che il traguardo della maggiore età non si scandisce solo nel comprare birra legalmente, evitare la calca dell’autobus stando comodamente seduti davanti il volante e firmare documenti a proprio nome.
Di recente mi è stato comunicato, gentilmente da mia madre, che c’è una piccola crepa nel mio piano utopistico del “mo faccio come me pare”, che prende il nome di dovere.
Questa parolina mi si è infilata nella scarpa, dandomi un certo fastidio.
È stato un trauma scoprire che non si trattava di un innocuo sassolino, ma di un chiodo appuntito!
Tra tutti i doveri che si infilzano nel piede, ce n’è uno che mi tortura più degli altri: le elezioni del 25 Settembre.
Non so se sia per il tono severo di mia madre nel dire “Sei adulta, devi prenderti le tue responsabilità”, o semplicemente perchè – come avrete capito da qualche mio articolo – sono incline ad una visione catastrofica della realtà; eppure percepisco queste elezioni come un macigno che grava sulle mie spalle. Le mie e basta però.
Per questo, mi ha fatto strano sentir dire che i giovani non pensano al proprio futuro.
So che è difficile informarsi e che, a noi della GenZ, piacciono le cose facili e veloci – due cose non vanno a braccetto. In questo articolo, quindi, cerchiamo di rendere un po’ più digeribile questo malloppo di eventi ed informazioni, a modo… YCB!
Mettiamo le basi
È il 21 Settembre 2020 e, in Italia, sono stati chiamati alle urne 46.415.806 elettori al voto per il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.
Accendiamo il cervelletto e ragioniamo.
“Costituzionale”… sarà in relazione alla Costituzione, no?
Sostanzialmente, il cittadino over 18 – età maledetta -, ha dovuto mettere una x su SI o NO rispetto alla modifica degli articoli 56, 57 e 59, in materia di numero di Parlamentari.
E qui tocca fare un altro passo indietro.
Il Parlamento è fondato su un sistema bicamerale: deputati e senatori.
I primi, sono i rappresentanti diretti del cittadino che, per Costituzione, non possono essere eletti al di sotto dei 25 anni. I senatori (over 40), invece, vengono eletti da cittadini over 25, che si aggiungono ai senatori a vita eletti dal Presidente della Repubblica e gli ex Presidenti.
Preparatevi:
Hanno potere legislativo e possono votare disegni di legge (pdl) – il nome inganna, in realtà sono atti di legge o norme, cioè regole, che possono essere modificate, abrogate o emanate -, mozioni – testi votati dalla Camera, il Senato e il Consiglio regionale, ed infine indirizzati al Governo – e presentare interpellanze – che spiegate brutalmente, sono domande poste al governo per ottenere delle informazioni che, se non soddisfano i parlamentari, possono essere messe in discussione e trasformate in mozioni.
Se i pilastri – il Parlamento – che tengono su il Governo, perdono la fiducia, cadono portandolo giù. Ma a volte capita che sia lo stesso Presidente del consiglio dei Ministri a emanare le proprie dimissioni, come nel caso di Mario Draghi.
Fine tortura.
E poi?
Spoiler: il 70% dei voti è andato a favore ed ecco che la Camera ha ridotto i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, avendo alla fine 5 senatori nominati a vita.
La novità di questo referendum: non era più basato sul quorum – a differenza dei precedenti – dichiarandosi valido senza dover raggiungere il 50% dei consensi.
Perché tutto questo?
L’Italia era il paese con più numero di Parlamentari in Europa, ciò rendeva il processo decisionale più lento e poco efficiente, favorendo le caste politiche.
“Ogni deputato andrà a rappresentare oltre 150mila italiani, rispetto ai 96 mila scarsi di oggi. L’Italia diventerebbe uno dei paesi europei con il più basso livello di rappresentanza politica in rapporto alla popolazione.” -LifeGate
Con la diminuzione – in linea teorica – è più facile permettere ai leader di controllare e amministrare i gruppi parlamentari, ma d’altra parte ci sarebbero meno menti-specchio per il popolo.
Un altro punto a favore è la riduzione della spesa pubblica, all’Italia- come per qualunque altro paese- un po’ più di soldini farebbero comodo.
Si stimano 100 milioni di euro all’anno – pensate a quanti dischi si possono comprare!
Oggi
Ed eccoci qui, nel 2022, dopo la caduta del Governo Draghi e larghe alleanze con un Presidente della Repubblica in crisi, di fronte l’impossibilità di trovare una nuova maggioranza parlamentare.
Tutto ciò ha portato allo scioglimento delle Camere e alle elezioni per decidere chi si farà carico della rappresentanza dei cittadini italiani.
È la 19esima legislatura nella storia italiana e la seconda volta che si ricorre alla legge elettorale Rosato.
Come funziona?
Le elezioni saranno in base ad un sistema misto: proporzionale e maggioritario uninominale.
Se per il primo, a vincere, è il candidato con maggiori voti, per il secondo caso, il parlamentare sarà eletto a seconda dei voti assegnati ad un partito o una lista.
Il numero delle preferenze viene diviso per il numero dei seggi a disposizione. Così, se in un collegio sono messi a disposizione 10 seggi, ed un partito ottiene il 50% dei voti, in parlamento saranno assegnati 5 parlamentari del rispettivo partito.
Due terzi dei seggi è proporzionale e il restante uno è maggioritario.
Importante è sottolineare che per la prima volta, il voto sarà aperto agli over 18 e non più solo a chi ha compiuto più di 25 anni.
I giovani e la politica non sono mondi distanti.
Un giorno saremo noi a manovrare le redini di questo paese ed è dunque giusto informarsi, per garantire qualcuno che abbia la sensibilità di comprendere ed ascoltare le nostre esigenze.
Il problema è che viviamo la politica come un mostro mitologico, lontano dal presente e impossibile da sedare.
Alla base di questo, non c’è la svogliatezza dei ragazzi, ma la mancanza di speranza.
In fondo, dalle generazioni precedenti abbiamo tratto un mondo sull’orlo del collasso per via del cambiamento climatico, gender gap, precarietà lavorativa e tanto altro.
È comprensibile sia spaventoso e disorientante farsi carico di certe responsabilità, ma d’altra parte è l’unico mezzo che abbiamo.
Solo così il chiodo nella scarpa smetterà di far male.
Scritto da: Laura Cervelli 5D