Edoardo Ferrario: suonare i piatti
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Già Lunedì” – Fedrix & Flaw
Lo spettacolo iniziava alle 21:00 ma alle 20:57 ancora entrava gente: non erano solo una o due persone in ritardo, ma fiumi di gente. La Cavea dell’auditorium Parco della Musica si stava riempiendo.
Strano perché, di martedì sera, con la sveglia del mercoledì che incombe poche ore dopo, andare a vedere uno spettacolo di stand up comedy non sarebbe passato per la mente di molti.
Certo, io non avevo problemi: era il 26 luglio e non ho intenzione di sentire la parola “sveglia” fino al 13 settembre. Ma per la maggior parte del pubblico che poi doveva andare a lavorare, fare un pò più tardi quella sera è stato un piacere. Solo ed esclusivamente perché, sul palco, c’era Edoardo Ferrario.
In un meme
Come descrivere quello che fa Edoardo Ferrario ad un adolescente che non ha mai sentito il suo nome? Io lo paragonerei ad un open day che non illude.
E non mi riferisco solo all’iconica serie di YouTube Esami, – grazie alla quale ho capito quali facoltà escludere assolutamente dalle mie opzioni possibili – ma ad ogni suo spettacolo e sketch: c’è così tanta immaginazione nelle sue battute, che finisci per cascarci sempre e ridere anche quando prende di mira uno dei tuoi libri preferiti. – comunque lo riconosco, “Persone Normali” è un nome discutibile.-
“E aspettate, non vi ho ancora detto il titolo. Il libro in questione si intitola ‘Persone Normali’. Come fa ad avere successo?! É come andare a vedere un film che si chiama ‘Un Filmetto Caruccio’…”
-Edoardo Ferrario
In un solo meme: fa ridere, ma fa anche riflettere.
Ha appena girato l’Italia con il suo spettacolo Il Dittatore Sanitario e perderselo, per noi del YCB, non era un’opzione possibile.
Riti
Come non lo era per tantissime persone, pronte a condividere con gli altri principalmente tre cose:
- L’accento romano, come quello di Edoardo; – lo sappiamo che eri emozionato di esibirti nella tua città…-
- Le risate;
- Il caldo.
“Come va? Vedo troppi sventolamenti lassù ragazzi.”
-Edoardo Ferrario
Ringraziamenti di rito ad Emanuela Fanelli che ha aperto lo spettacolo, all’architetto Renzo Piano per aver reso la Cavea vivibile anche a 40 gradi, e via con le danze.
Emanuela Fanelli apre lo spettacolo
Anche io
Era il primo spettacolo di stand up che vedevo dal vivo ed effettivamente, è stata tutta un’altra storia.
Già solo sentire risate che non siano registrate, tipo quelle delle sitcom, rende tutto più vero; – ti senti meno matta di quando ridi come una scema da sola sul divano – e poi, interagire con lui in diretta ti fa diventare parte dello spettacolo, come se ne stessi creando un pezzetto anche tu.
Ai commenti dei fortunatissimi in prima fila, seguiva sempre la risposta giusta – ma come fa? – e ad ogni nostra azione condivisa corrispondeva una reazione.
Come per il delirio che è partito dopo aver sentito il nome “Alessandro Barbero”:
“E questo è l’applauso che fate per Barbero? Se devo parlare come lui per tutta la serata lo faccio eh…”
-Edoardo Ferrario
Tale e quale
Lo so che lo fai, perché se Edoardo Ferrario dice di imitare qualcuno, stai pur certo che lo farà da Dio.
In solo un’ora e mezza, ci siamo ritrovati sulla spiaggia di Cala Rosa; a casa della signora Ferrario mentre dipinge piatti – cosa dipinge, magari, lo chiedete a lui – e dentro la testa di un bassotto complottista.
“Questo vaccino farà diventare noi bassotti lunghi 4 metri. Ci porteranno sulle spalle come tappeti arrotolati.”
-Edoardo Ferrario
Attenzione: la citazione va letta in un arrabbiatissimo accento partenopeo. Sennò non rende.
Poi, però, non vedevamo l’ora di tornare sul palco per vedere come finiva la battuta.
Giocattoli
Perché lui funziona così: crea tutta la suspence che può, ti carica di risate e quando è il momento, devi ridere per forza. Come la scimmietta di Toy Story: vede, si carica, suona i piatti.
Come sempre, può anche non piacere: secondo qualcuno, – pochissimi – ci ha messo troppo a dire le battute.
Come la penso io?
Quando ha detto che lo spettacolo stava per finire, mi è scappato un “NO!” e penso mi abbia sentito qualche persona in più del dovuto.
Abbiamo battuto i piatti in continuazione, non avevamo dubbi sarebbe stato così. Certo, se potessimo avere uno dei piatti della signora Ferrario… Ma per ora, ci accontentiamo di quelli da giocattolo.
Scritto da: Alice 5D