Non solo pasta
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “L’italiano” – Toto Cutugno
Le donne non sanno guidare, gli asiatici sono tutti dei cervelloni, gli inglesi impazziscono per il tè… Quelli sopra sono solo pochi esempi di stereotipi, fastidiose cartellini che etichettano le persone in categorie specifiche, secondo i loro tratti comuni principali.
Peccato che questi “tratti” vengono individuati da persone esterne alla categoria e a volte sono un po’ fuori luogo e, soprattutto, irritanti.
Noi italiani lo sappiamo bene, dato che all’estero usano solo quattro parole per descriverci: pizza, pasta, mafia, mandolino. – E neanche le mie verifiche di filosofia sono così corte. –
Di stereotipi su di noi ce ne sono molti, alcuni più strani di altri.
Salute fragile
In Italia tutti sappiamo cos’è il colpo d’aria: quella cosa da evitare a ogni costo per non rischiare di svegliarsi con il torcicollo o il raffreddore.
Per questo siamo attentissimi, chi più chi meno, a non uscire con i capelli bagnati o entrare in un negozio con l’aria condizionata da sudati – anche se in questo periodo è diventato impossibile –.
Lo sapevate che nemmeno esiste una parola inglese per “colpo d’aria”? Si, perché è solo una fissa italiana, come quella di aspettare per fare il bagno dopo aver mangiato – mezz’ora, un’ora, due ore… ognuno ha le proprie opinioni su questo –.
Proprio per questo all’estero ci prendono in giro dicendo che siamo fragili di salute, e non hanno tutti i torti.
La mamma è sempre la mamma
Altro stereotipo è quello che noi italiani siamo tutti un po’ mammoni.
Un fondo di verità c’è, perché per noi la famiglia è molto importante e questo non è sfuggito a nessuno.
Soprattutto, gli stranieri trovano strane delle cose che per noi sono assolutamente normali. Ad esempio, riunirsi insieme per i pasti, cosa che per me è una delle maggiori forme d’intrattenimento. Come farei senza il gossip della cena o i litigi tra parenti, se sono ritrovi allargati?
“I fatti miei mi annoiano sempre a morte; preferisco quelli degli altri.”
(Oscar Wilde)
Proprio la concezione di famiglia è diversa. Per noi sono parenti anche quei membri strani e ambigui che vedi, forse, una volta all’anno, come il cugino di terzo grado o la zia di quarto che non ti vede dal battesimo e di cui tu non sai neanche il nome. All’estero, la maggior parte delle persone neanche sanno cosa sia un prozio.
Questo è un punto in più per noi. Anzi, se vogliamo dirla tutta è un vero e proprio esercizio. Vuoi mettere doverti ricordare tutti i gradi di parentela, chi ha sposato chi e chi è figlio di chi? Una sfida per la memoria che ti aiuterà per l’esame di maturità.
Diciamo che appariamo un po’ come un grande clan.
Sempre bel tempo
Un’altra cosa che ci sentiamo dire è: “Beato te, in Italia c’è sempre il sole e fa caldo tutto l’anno”.
Ecco, su questo avrei da ridire. Cari stranieri, vi siete mai fatti un giro a Milano? È un po’ come la Londra italiana – potete capire da soli perché –.
Non si tratta solo di Milano, ma in tutta Italia può essere brutto tempo. Quante volte ci è capitato di vedere un’uscita con gli amici rovinata perché piove o perché fa troppo freddo d’inverno? – E lì viene spontanea la domanda: ”Quale casa invadiamo?” –.
Allora perché gli stranieri credono che qua sia sempre tutto così bello e caldo?
Chissà, forse si fanno ingannare dal nostro bel mare o dal fatto che vengono qua in estate. In ogni caso, non ci dispiace che pensino così bene di noi.
Firme su firme
Un altro stereotipo è quello dell’italiano vestito sempre bene, firmato da capo a piedi.
Anche qui c’è un fondo di verità, perché dall’Italia vengono tantissime marche ed è vero che abbiamo stile. Non vi illudete, però: non troverete sempre l’italiano ordinato e vestito a modo – più probabile il contrario –.
C’è sia il fatto che non tutti possiamo permetterci di girare sempre con vestiti di marca – e, poi, perché dovremmo? – e che non tutti siamo esperti di moda – e si vede –.
A pensarci bene, sono tantissimi gli stereotipi che ci vengono attribuiti e per riassumere: no, non ci chiamiamo tutti Mario Rossi, non giriamo sempre in vespa, non passiamo le nostre giornate ad esclamare casualmente “Mamma mia”, non viviamo di caffè – ok, questo un po’ è vero – e non siamo tutti dei latin lover.
Forse sono stati fatti troppi film che mostrano la dolce vita italiana o forse siamo davvero così fantastici come gli stranieri credono. Senza dubbio abbiamo i nostri punti – cioè posti o pietanze – di forza.
In ogni caso qualche pregiudizio lasciatecelo, che non tutti ci dispiacciono.
Scritto da: Margherita, 4D