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“Androgino”: l’insulto più bello che ci sia

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Love Again” – Dua Lipa

In biologia: che presenta caratteristiche fisiche e comportamentali tipiche di entrambi i sessi.

Qualcosa di ambivalente, che non è né carne né pesce: una ragazza troppo mascolina o un ragazzo troppo effemminato, ecco cosa significa androgino.

Un aggettivo che raramente viene usato per descrivere una qualità positiva; semmai,  per parlare di qualcosa in modo freddo, distaccato, come per la macchia di muffa nell’ascensore.

Eppure è una parola meravigliosa: parlarne nel mese del Pride è d’obbligo.

Fatti una domanda…

Come al solito,  per capirci qualcosa, tocca disturbare i filosofi greci: Platone, ci spieghi cosa significa “androgino”, per favore, visto che l’hai tirato fuori tu?

Immaginiamo un Platone che cammina pensieroso; sta scrivendo il Simposio, è tutto concentrato sull’Amore e gli viene in mente una domanda: perché andiamo costantemente alla ricerca di un’altra persona?

In quanto filosofo, non poteva fare altro se non trovare una risposta.

Ci sentiamo incompleti, (secondo il filosofo) e nasciamo con la consapevolezza di dover trovare qualcuno che possa colmare il vuoto, ma gli umani, prima, non erano così.

Androgino

Erano grandi esseri di forma tondeggiante con due teste, quattro braccia: insomma, due persone di adesso, fuse insieme sulla schiena.

In quanto tali erano estremamente forti e arroganti, ma soprattutto completi: vivevano nel loro universo perfetto e non cercavano nessun altro.

Un giorno, però, decisero di scalare l’Olimpo: forti, arroganti, completi.

Tutto meraviglioso, ma a Zeus non importava dei loro deliri di onnipotenza: avevano osato scalare l’Olimpo, andavano puniti.

E non semplicemente uccisi, come i giganti.

Bisognava trovare un’alternativa.

Zeus aveva diversi arnesi, tra cui uno in particolare in grado di dividere gli umani per moltiplicarli.

Così, divise quegli esseri, anche noti come androgini, perché erano l’unione tra uomoandros, in greco – e donna, – gyneos – in due metà e chiese ad Apollo di voltare loro la testa dal lato della cicatrice così che, vedendola, potessero ricordarsi della punizione.

Quella cicatrice, oggi, si chiama ombelico.

Da allora, andiamo alla disperata ricerca della nostra metà: sia essa un limone o una mela.

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La bellezza di eros

Per quanto il nome possa ingannare, in realtà, il mito non specifica se l’androgino debba avere un organo genitale maschile e uno femminile: possono anche essere uguali.

E come ogni forma di amore, di ricerca della propria metà, anche quella rivolta verso chi è dello stesso sesso viene incoraggiata.

L’amore non è qualcosa da confinare ad un unico scopo, per esempio, alla procreazione: eros è bello sempre, non ha bisogno di un fine.

Più che ambivalente, androgino è completezza, fascino, capacità di bastare a sé stessi: è unicità, più di tutto.

Scritto da: Alice – 4D