Vincere è impossibile
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Tetris Soundtrack”
Non esiste una persona in tutta la terra che non abbia mai giocato all’unico videogame
presente in ogni dispositivo elettronico: Tetris.
Il gioco comunista
Corre l’anno 1985 nel pieno della guerra fredda.
Ci troviamo a Mosca in un momento non felicissimo per l’Unione Sovietica, che da ora in poi per comodità chiameremo URSS.
L’economia del paese non era fiorente, ed il regime comunista non permetteva a nessuno di esprimere le proprie opinioni o di avere qualsiasi contatto con l’esterno.
In questa sorta di prigione esisteva però un piccolo spicchio di civiltà, libertà, paradiso, agli occhi di chi viveva nell’URSS.
Il Darodnicyn Computing Center (DCC), ovvero un centro di ricerca e sviluppo del governo, dove le persone più intelligenti del paese erano libere di dire la propria e liberare la propria creatività senza alcun ostacolo, ma anche di sapere ciò che succedeva nel resto del mondo.
Qui lavorava Alexey Pajitnov, un ingegnere elettronico, e come tutti quelli che lavoravano al DCC era felicissimo di poter pensare.
Era un appassionato di giochi di logica, e nei momenti in cui non pensava a come disintegrare l’America, decise di iniziare a programmare il gioco che noi tutti conosciamo.
Ci volle molto tempo, e come potete immaginare, il risultato non fu come le versioni che abbiamo oggi: i “tetramini“, ovvero i pezzi composti da 4 quadrati, erano composti da due parentesi quadre.
La regola che Alexey decise già da subito fu quella del tempo infinito: un giocatore più era bravo e più avrebbe continuato la propria partita.
In poco tempo divenne una droga per lui e per tutta Mosca, ma nonostante ciò l’inventore non poté godere della sua proprietà intellettuale.
Non eri te che avevi l’idea, era lo stato che l’aveva, e così fù.
Dopo alcuni anni il giocò riuscì ad uscire dall’URSS e così si diffuse su qualsiasi console (Gameboy ed Atari).
Matematica ovunque
Ricordate che prima dissi che una partita potrebbe potenzialmente durare all’infinito?
Beh non è proprio così.
Molti matematici si sono cimentati nell’analisi del videogioco ed è stato dimostrato che una partita di Tetris si conclude sempre con una sconfitta del giocatore, che quindi non può giocare all’infinito.
Neanche se la velocità di caduta dei pezzi resta costante e il giocatore è sempre abbastanza veloce da posizionare i pezzi correttamente.
Esiste una combinazione di pezzi che non permette al giocatore di continuare, ed essendo casuale l’ordine dei pezzi è certo che prima o poi possa capitare la combinazione perdente.
È facile quindi intuire che Tetris non sia un gioco semplicissimo.
Resta ancora uno dei più difficili da platinare (Completare il gioco al 100%), tanto che solo lo 0,1% dei giocatori è riuscito nell’intento.
Forse è questa difficoltà, oppure l’indole umana a voler costantemente risolvere i propri errori, che lo ha reso il gioco più giocato al mondo.
Scritto da: Alessandro – 4E