La pallavolo dietro l’apparenza
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La partita di Vollèy” – Elio e le Storie Tese
La pallavolo: senz’altro uno degli sport più appassionanti e divertenti che ci siano. È anche molto famoso, del resto, chi non ha mai visto una partita?
Probabilmente in molti già conoscono il regolamento, ma forse ignorate delle particolarità che lo caratterizzano e lo rendono unico.
Invece, conoscerle può essere molto utile, perché è come essere consapevoli di tutte le peculiarità di una persona: spesso, ci aiuta ad apprezzarla di più.
Un’antenata nobile
La creazione della vera pallavolo, probabilmente, si deve a William Morgan, insegnante di educazione fisica in una scuola del Massachusetts, negli ultimi anni dell’Ottocento.
Un giorno, radunò alcuni dei suoi colleghi nel college di Springfield, per la dimostrazione di un nuovo sport, chiamato Mintonette.
Il nome, così particolare e altisonante, era lo stesso di un gioco con la palla molto diffuso in Francia due secoli prima tra le famiglie nobili.
La disciplina proposta da Morgan presentava, senza dubbio, delle varianti, ma la radice era la stessa.
Veloce come mai prima
Wilfredo Leon, pallavolista cubano, nel 2021 ha battuto il record di velocità del servizio, che è arrivato a ben 135,6 km/h, praticamente più di un’automobile in autostrada.
Sapete da chi era detenuto il primato, prima di questo servizio?
Ivan Zaytsev, nel 2018, aveva sparato un missile da ben 135 km/h. Un vero orgoglio italiano!
Un ruolo speciale
Avete presente il tizio con la maglia diversa? Ecco, lui è il libero. Il suo ruolo è l’ultimo ad essere stato introdotto.
Pensate che venne inserito ufficialmente nel 1997, in occasione della World League maschile.
Una figura presente da poco, ma, nel gioco di adesso, necessaria.
Ora che sapete qualcosa in più, magari, assisterete alle prossime partite con nozioni in più riguardo a questo magnifico sport e forse vi appassionerete.
In fondo, dopo la prestazione delle nostre fantastiche azzurre, è d’obbligo conoscerlo un po’ meglio!
SCRITTO DA: BENEDETTA 2G