Sottobanco: Eleonora Laghi nella sua più vivida immaginazione
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ho un sogno anch’io” – Rapunzel: L’intreccio della torre
Un piccolo nano da giardino che scarabocchia dappertutto, usando le matite e gli acquerelli della nonna, – mi immagino le furie della madre – mentre tira calci volanti da karateka, urlando a squarciagola le canzoni di Olivia Rodrigo.
È proprio Eleonora Laghi, la nostra redattrice, quando era piccola. Una bambina con tanto potenziale e molta ambizione dentro di sé che, adesso cresciuta, ci racconta i suoi sogni nel cassetto.
Competitiva sin da piccola
Da 7 anni è una karateka a livello agonistico.
Il karate si divide in kata, una serie di tecniche, e kumite, il combattimento, ed è anche ciò che fa Eleonora.
Ha sempre amato e si è sempre divertita a gareggiare, perché è un’occasione per incontrare tanti ragazzi da tutte le parti d’Italia che condividono la sua stessa passione per il karate.
“In palestra […] ci conosciamo da una vita, c’è un rapporto tra di noi che al di fuori di questi contesti non si può raggiungere.”
(Eleonora Laghi)
Artista autodidatta
Avendo una nonna che frequentò la famosissima Accademia di Belle Arti, fin da piccolissima, con in mano i suoi materiali, girava in casa disegnando qua e là.
Leggeva tantissimo i fumetti, soprattutto le graphic novel, cioè fumetti con la struttura di un romanzo. Per esempio, Piccole donne a New York che ha come trama di Piccole donne ma ambientato in tempi moderni.
“Anche io voglio disegnare così.”
(Eleonora Laghi)
Questi la ispirarono a scoprire di più il mondo dell’arte e dell’illustrazione: imparò attraverso i tutorial di Youtube.
Nonostante lo sforzo infinito all’inizio perché non le venivano bene i disegni e nessuno che le insegnava a farli nel modo giusto, continuò comunque a provare e provare, fino a quando iniziò ad avere risultati che la soddisfacevano almeno un minimo.
“Non tutto può venire al primo tentativo.”
(Eleonora Laghi)
Con gli acquerelli dipinge di più i paesaggi, siccome secondo lei i materiali sono più adatti, mentre digitalmente, cioè con il tablet e un’applicazione, disegna personaggi di libri, film, serie tv o anche quelli inventati da lei stessa.
“Nei miei sogni…”
Tutti hanno un sogno che tengono dentro di sé, apparentemente difficile da raggiungere ma, se si presentasse l’occasione, non si penserebbe due volte a farlo.
“Nei miei sogni sono un’illustratrice della Pixar.”
(Eleonora Laghi)
Ha sempre amato i film d’animazione, ma soprattutto le è sempre piaciuta disegnare i personaggi, come per esempio Rapunzel dal film omonimo, in cui riesce anche ad immedesimarsi molto nel personaggio.
“È il sogno dei sogni, nella mia più vivida immaginazione…”
(Eleonora Laghi)
Non si sa mai, forse ho appena intervistato una futura illustratrice di un’azienda di film d’animazione.
Tra musica e arte
“Sono anche un’appassionata di musica, quando sono triste mi metto le cuffiette con il volume della musica al massimo e canto a squarciagola.”
(Eleonora Laghi)
Le emozioni e i sentimenti possono essere trascritti in parole, ma non è un lavoro semplice dare un’immagine a loro, partendo dal nulla.
Un esperimento che ha fatto è prendere una canzone e, in modo spontaneo, disegnare figure che le facciano venire in mente ascoltandola. Di solito ci associa personaggi.
Ed è ciò che ha fatto con Insuperabile di Rkomi.
La prima cosa che le era venuta in mente era una strada e una macchina. Essendo anche un’appassionata di Formula 1, pensò: “Perché non disegnarci un pilota?”
Era venuta una cosa strana, secondo lei, ma è stata una bella esperienza, soprattutto perché non era pensato bene all’inizio ed è totalmente spontaneo e naturale.
“Ascoltare la musica mentre si disegna aiuta a tirar fuori la creatività.”
(Eleonora Laghi)
SCRITTO DA: MARICA 4D