Pop corn del weekend: eufemismo di “pazzo”
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Starman” – David Bowie
Ero partita con l’intenzione di scrivere riguardo una serie impegnata, che tratta temi importanti di attualità e che possa essere di grande ispirazione.
Poi ho visto Rick & Morty tra i “da rivedere” di Netlfix e che dire… Ho trovato la serie giusta.
Vorrei ma non posso
Eufemismo. Secondo la definizione del dizionario: sostituzione di un’espressione propria e abituale suggerita da scrupolo morale o religioso.
Se dovessi parlare di questa serie per quello che effettivamente è, non potrei più scrivere per questo blog.
Userò, quindi, molti eufemismi e dal momento che il primo esempio del dizionario è alienato come sostituzione di pazzo, adesso capite il senso del titolo.
La speranza è l’ultima a morire
Se la vita sulla Terra, che è un piccolo sasso in mezzo al nulla, è complicata, non oso immaginare come deve essere vivere e vedere altri pianeti. Ma nonno e nipote mi danno una mano a capire:
“Puoi parcheggiare nel posto degli handicap, Morty. Chiunque abbia meno di otto arti qui è considerato disabile”
(Rick)
Poco male: almeno trovo parcheggio.
“Nessuno esiste apposta. Nessuno appartiene a nessun posto. Moriremo tutti. Vieni a guardare la TV.”
(Morty)
Ma non dovresti essere quello positivo tu, Morty? Hai tipo 14 anni…
“Tradizionalmente, le fiere della scienza sono una cosa padre-figlio”
“Beh, scientificamente, le tradizioni sono una cosa idiota”
(Rick)
Va bene, ho capito: viva il cinismo, – per eufemismo eh – avete vinto voi.
Non si può avere tutto
L’intera serie si basa su Rick che dice, in continuazione, di essere la persona più intelligente dell’universo, non quella più carina o empatica. Ma perché una cosa dovrebbe escludere l’altra?
Magari la mancanza di empatia non dipende dall’intelligenza. Magari è successo qualcosa di così drammatico che l’ha portato a diventare freddo. – e anche questo è un eufemismo.-
Per esempio, in una puntata viene mostrata, come in un flashback, la tragica – a dir poco – storia della sua famiglia e il motivo per cui è scomparso dalla vita della figlia per tantissimo tempo. Che se questa fosse una serie normale, una scena del genere sarebbe considerata tra le più importanti in assoluto. Ma “normale” non è contemplato: alla fine si capisce che la storia era tutta inventata per fare pena ad un nemico intergalattico.
E ce ne sono altre di storie tragiche: tra tradimenti di amici carissimi e familiari, chi più ne ha più ne metta.
Anche così
E se invece fosse vero? Perché non è così chiaro nella serie, Rick è un bugiardo seriale, non ci si può fidare e poi spesso le persone intelligenti sono anche sensibili. Forse ha solo preso una batosta più forte del previsto in faccia.
O forse, lui è nato proprio così. Psicoanalisi a parte, non cambiare mai Rick: sei e sarai sempre il personaggio preferito della nostra generazione.
“Wubba lubba dub dub”
(Rick)
SCRITTO DA: ALICE 4D