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Chess boxing: quando mente e corpo sono in sintonia

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Going the Distance” – Bill Conti

Il Chess Boxing è uno sport molto particolare, nato nel 2003 da un’idea di Iepe Rubingh, artista e imprenditore olandese

La fantasia che diventa realtà

Il primo a immaginare uno sport del genere, però, fu Enki Bilal, e lo inserì nel suo graphic novel Freddo Equatore

Conclusa la lettura dell’opera, Rubingh fu ispirato e, dopo aver apportato qualche modifica, codificò il Chess Boxing. 

Questo sport è sorprendente: si alternano un round di scacchi e uno di pugilato, fino ad arrivare a 11 round complessivi.

 La sfida inizia con 4 minuti per la partita di scacchi. Arrivati a questo punto, i partecipanti hanno un minuto di tempo per cambiarsi e segue immediatamente un round di pugilato da tre minuti.

Questa sequenza si ripete varie volte.

Scacchi veloci

Per gli scacchi, viene usata la variante del gioco rapido, in cui ogni giocatore ha un tempo superiore ai dieci minuti ma minore ai sessanta, per completare la partita. 

Se un giocatore non muove durante il suo turno viene ammonito, da quel momento ha dieci secondi per effettuare una mossa. 

Questa variante del gioco è considerata una via di mezzo tra partita lampo, in cui si ha un tempo minore uguale ai 10 minuti per completare la partita, e la partita con tempo di riflessione standard (in genere 90 minuti). 

In conclusione…

Si può vincere per KO, per scacco matto oppure perché l’avversario ha esaurito il tempo a sua disposizione. 

I primi campionati del mondo ci sono stati nel 2003 e sono stati vinti dallo stesso Rubingh. Il campionato europeo, invece, si è svolto a Berlino e ad avere la meglio è stato il bulgaro Tihomir Dovramadjiev

Senz’altro è uno sport estremamente particolare, perché qui servono qualità fisiche per il pugilato, come, ad esempio, la forza, ma anche scaltrezza e strategia per essere dei buoni giocatori di scacchi. 

Come in ogni sport è necessario un grande allenamento, che permetterà di colmare le lacune e di migliorare sempre di più. 

Mens sana in corpore sano”, dicevano i latini, cioè “mente sana in un corpo sano”.

Questa attività esprime al meglio il significato di questo proverbio, poiché cura entrambe le parti, che, in questo caso, sono due facce della stessa medaglia. 

 

SCRITTO DA: BENEDETTA 2G