Gli scacchi: lo sport della mante
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Niente da capire” – Francesco De Gregori
Gli scacchi sono un affascinante e famoso gioco adatto a tutti, che dona grandi benefici a livello mentale.
Imparare richiede un po’ di tempo, ma dopo diventa automatico. (clicca qui per scoprire il regolamento!)
Molti potrebbero chiedersi:
“Perché è uno sport se non c’è un’ombra di attività fisica?”
Anche io me lo sono domandata e ho scoperto che ci sono varie ragioni.
Lo sforzo fisico, anche se apparentemente assente, c’è. L’impegno mentale, infatti, si manifesta attraverso fatica fisica.
Se ci pensate bene, dopo una partita, non siamo proprio freschi come una rosa.
Sono presenti, inoltre, delle regole riconosciute a livello internazionale.
Per esempio, la disposizione dei pezzi: le torri negli angoli, i cavalli accanto alle torri, gli alfieri affiancano i cavalli, la Donna va nella casella del suo colore, il Re vicino ad essa e i pedoni si trovano sulle seconde file.
Infine, è necessario un allenamento ben preciso e mirato per migliorare.
Per questi motivi, gli scacchi non sono solo un semplice passatempo, ma una vera e propria disciplina sportiva.
Una partita impegnativa
Ivan Nikolić e Goran Arsović, nel 1989 si sfidarono a Belgrado in una partita di torneo che durò 20 ore con 269 mosse. Sapete chi vinse? Finì patta.
Da una parte, dopo tutta quella fatica, non avere un risultato definitivo dev’essere stata dura, perché nessuno dei due ha avuto la soddisfazione di vincere.
Dall’altra, però, se uno dei due avesse vinto, lui sarebbe stato molto felice ma l’avversario si sarebbe sentito demoralizzato per tutte le energie impiegate in qualcosa che non lo aveva nemmeno portato al trionfo.
In ogni caso, possono ritenersi entrambi soddisfatti poiché hanno ottenuto il primato di partita più lunga della storia.
Scacchi alla cieca
Questa variante meno conosciuta è incredibile.
Consiste nel giocare senza la scacchiera, tenendo a mente la posizione dei pezzi e comunicando oralmente al proprio avversario gli spostamenti, mediante la notazione algebrica o sistemi informatici.
Un campione in questo tipo di gioco fu George Koltanowski, che nel 1960 giocò 56 partite alla cieca. Ne vinse 50 e pareggiò le altre 6!
Un’altra variante interessante è la simultanea, in cui il partecipante gioca contro vari avversari nello stesso momento.
Esiste anche la simultanea alla cieca ed è spettacolare.
Uno scacchista gioca più partite contemporaneamente alla cieca.
Timur Gareev detiene il record mondiale di partite giocate simultaneamente. Nel 2016 a Las Vegas giocò 48 partite assieme!
Questo sport così pieno di sorprese stimola la mente ed è davvero utile a sviluppare alcune competenze. Lo consiglio a tutti, in particolare agli amanti della logica che troveranno pane per i loro denti!
SCRITTO DA: BENEDETTA 2G