Fronteretro: I gatti di Shakespeare
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ave Cesaria” – Stromae
Sapevate che i gatti non vanno in paradiso? Io no, ma la cosa non mi sorprende: vengono bistrattati da tempo, associati al diavolo e considerati approfittatori, isterici e arroganti. – dalla maggior parte delle persone, per lo meno.-
Ma se la verità fosse che i gatti sono troppo “fighi” per il paradiso?
Prove schiaccianti… O quasi
Virginia Woolf, nel celeberrimo Una stanza tutta per sé, scrive:
“I gatti non vanno in paradiso; le donne non possono scrivere le opere di Shakespeare.”
(Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé)
Una prova schiacciante di… Cosa esattamente? Qual è il nesso tra le due frasi?
Outsiders
Non esistono ragioni vere e proprie per cui queste due condizioni si verificano: è semplicemente così, sono cose che si sanno.
Se l’ipotetica sorella di Shakespeare avesse anche solo provato a perseguire la carriera del fratello, la sua vita sarebbe, quasi sicuramente, terminata in tragedia a causa di una serie infinita di fattori culturali a suo svantaggio. – la mamma che non le permette di lasciare Stratford upon Avon, il proprietario del Globe Theatre che non può assumere un’attrice donna etc.-
Sarebbe stata considerata una outsider, che se nel 2022 essere diversi è un pregio, ai tempi del poeta comportava essere impiccati per stregoneria.
Se solo avesse osato
Siamo tutti d’accordo nel dire che se Shakespeare fosse stato donna, le cose sarebbero molto diverse, adesso: probabilmente non saremmo bistrattate, associate al diavolo e considerate approfittatrici, isteriche e arroganti proprio come i gatti.
Vorrà dire che non andremo in Paradiso…. Che disdetta.
A me non serve
Se hai il coraggio di camminare, convinta delle tue capacità, con il muso bene in alto e la coda che sventola fiera in aria, non hai bisogno del Paradiso: hai già tutto quello di cui hai bisogno, la tua dimensione perfetta è proprio qui sotto i tuoi occhi e hai la fortuna di viverla davvero.
Che poi, l’Inferno non deve essere così male…
SCRITTO DA: ALICE, 4D