Libri, pomodori e un metodo di studio
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Middle Part” – Leo Lind
Metodo di studio, fondamentale per imparare in maniera efficace e continuativa, eppure tu non ne hai ancora trovato uno. Ce ne sono tantissimi e l’unico modo per trovare quello giusto è provare. Perché non iniziare dal metodo del pomodoro?
Perché pomodoro?
Probabilmente ne avrai già sentito parlare, la tecnica del pomodoro è stata inventata negli anni ’80 da Francesco Cirillo, imprenditore e sviluppatore di software che cercava un metodo per studiare in maniera efficiente ed evitare la classica sensazione di non aver concluso niente dopo una giornata di studio.
Il nome viene da un timer a forma di pomodoro che Cirillo usava per cucinare. Infatti, il metodo si basa proprio sull’ottimizzazione del tempo. La tecnica è tanto efficace quanto semplice.
I pomodori
Basta poco per imparare la tecnica e iniziare a usarla con padronanza. Gli step sono facili:
- Di cosa ti devi occupare?
Prima di tutto è fondamentale decidere di che compiti devi occuparti, quindi puoi stilare una lista per organizzare meglio il lavoro. - Metti un timer di 25 minuti.
Ora che sai cosa e quanto lavoro devi fare è il momento di iniziare: imposta il timer a 25 minuti e quel lasso di tempo dedicalo esclusivamente allo studio, massima concentrazione e zero distrazioni. - Pausa di 5 minuti.
Allo scadere del tempo imposta subito un altro timer di 5 minuti per una breve pausa, mi raccomando devi rispettare la pausa e non prendere neanche un minuto in più. Il metodo si basa proprio sulla precisione con la quale rispettare i tempi. - Ripeti.
Ora che hai capito come funziona il metodo non resta che concentrarsi sullo studio, continuando a dividere il tempo come hai imparato. - Pausa di 20 minuti.
Ogni 4 pomodori da 25 minuti puoi prendere una pausa più lunga (15-30 minuti), per staccare un po’ il cervello e permetterti di riprendere con più concentrazione.
L’efficacia della tecnica
Affinché il metodo sia veramente efficace è importante rispettare in maniera molto precisa i tempi, perché è proprio su questo che si basa. È costruita in modo da sfruttare la tua concentrazione al massimo, senza però stancare troppo.
Prima di metterla a punto Cirillo provò diverse modalità di scansione del tempo, per giungere alla conclusione che quella attualmente usata sia la migliore.
Un altro accorgimento da seguire per rendere al massimo è quello di non usare il telefono durante la pausa. Le pause sono fatte perché tu possa staccare la testa e riposare gli occhi, in modo da essere il più produttivo possibile per i successivi 25 minuti.
Non è detto che questa sia la tecnica più adatta a te, perché ognuno di noi è diverso e, di conseguenza, ognuno si trova meglio con un metodo diverso. Per scoprirlo puoi solo provarla e, chissà, questa potrebbe essere perfetta per te.
SCRITTO DA: MARGHERITA, 4D